Jonathan Safran Foer: differenze tra le versioni

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*''Mi trovi meravigliosa?'' gli chiese lei un giorno [...] <br /> ''No,'' lui rispose. <br /> ''Perché? <br /> Perché ci sono tante ragazze meravigliose. Immagino che oggi centinaia di uomini abbiano chiamato meravigliose le loro innamorate, ed è solo mezzogiorno. Non puoi essere come centinaia di altre.'' (p. 273)
*''Più [[amore|ami]] qualcuno,'' pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''. (p. 279)
*E questo è vivere vicino a una cascata, Safran. Ogni [[vedova]] si sveglia ogni mattina, forse dopo anni di un lutto puro e inossidabile, per rendersi conto di aver trascorso una bella nottata di sonno, e di poter far colazione, e di non sentire il fanstasma del marito ininterrottamente, ma solo a tratti. Al suo dolore subentra un'utile tristezza. Ogni genitore che ha perso un figlio troverà il modo di tornare a ridere. Il timbro si sbiadisce. La lama si smussa. Il dolore si affievolisce. Ogni amore è scolpito nella perdita.
*Il [[ricordo]] avrebbe dovuto riempire il tempo, ma rendeva il tempo un buco da riempire.
*Si addormentava con il cuore ai piedi del letto, come un animale domestico che non faceva parte di lui.