Sebastiano Vassalli: differenze tra le versioni

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*I contadini ascoltavano sbalorditi. Perché mai – si chiedevano – questo nuovo cappellano non si limita a minacciarci l'Inferno nell'altra vita, come tutti i preti, lasciandoci poi liberi di fare in questo mondo quello che vogliamo? (cap. 10, p. 100)
*Soldi di rame, d'argento, soldi cosiddetti «di lega», soldi d'oro: da quando era arrivato a Zardino quel nuovo prete – pensavano i villani – era come se al centro del paese fosse stato aperto un ufficio del buon Dio per riscuotere soldi su tutto: sulle nascite, sulle morti, sulla pioggia, sul sole, sul grano, sui fagioli, sulla ''méliga''... (cap. 12, p. 116)
*Quelle [altre] [[Reliquia|Reliquie]] invece si conservavano religiosamente nelle chiese, si esponevano ai fedeli e a nessuno mai era passato per la testa di metterle in discussione: vere o false che fossero, autentico era il culto che gli veniva dedicato. Perché allora – si chiesero molti abitanti di Novara – soltanto a loro doveva essere proibito di venerare le Reliquie del Cavagna, accolte a furor di popolo nella loro città, per quel solo motivo, che non erano autentiche? Perché la loro credulità, davanti a Dio, valeva meno di altre credulità? Perché li avevano imbrogliati? (cap. 12, p. 122)
*Soltanto in quel luogo consacrato dai millennio {{NDR|[[Roma]]}} tutto ciò che c'è stato e ci sarà può convivere con tutto: l'alto e il basso, il vecchio e il nuovo, la religione e l'empietà, il fasto e la miseria, persino Dio e il Diavolo sembravano aver trovato un equilibrio stabile e duraturo in quella città, dove tutto è già accaduto, e mica una sola volta! Mille volte. (cap. 13, p. 130)
*Il [[lavoro]] è l'ultima risorsa dei coglioni! È l'ultima speranza dei falliti, ricordatene! Tieni la fronte alta e la schiena dritta e non lavorare mai, per nessun motivo e nemmeno per fame. (cap. 22, p. 213)