Nicola e Alessandra: differenze tra le versioni

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|titolooriginale=Nicholas and Alexandra
|immagine=Russian Imperial Family 1911.jpg
|didascalia= laLa famiglia imperiale russa nel 1911
|paese=Gran Bretagna
|anno=1971
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{{cronologico}}
 
* {{NDR|Parlando con la Zarina Alessandra}} Gli estranei vi fanno paura. Conoscevo una donna a Prokovskoe. È il mio paese, un piccolo paese in siberia. E questa donna aveva tanta paura degli estranei che si comprò una cassa di legno di pino, e ci viveva dentro. E un giorno il marito la inchiodò dentro, e poi si mise a sotterrare la cassa. "No, Ivan," urlava lei. "Ma io voglio solo farti felice," disse lui. "Lo so. Ma il paradiso è pieno di estranei. Fammi uscire!" ('''[[Grigorij Efimovič Rasputin|Rasputin]]''')
 
*Io sono diventato tardi uno starec. Avevo vent'anni quando ho avuto la visione. Noi contadini abbiamo tante visioni. Ci appare la vergine e ci dice quando vendere le pecore, se vogliamo venderle bene. A me ha detto di fare il pellegrino, e io mi sono messo in marcia. E ho aspettato che mi dicesse di fermarmi, ma non me l'ha detto. E io ho fatto duemila miglia, poi sono arrivato in Grecia, e più avanti non potevo andare, così mi sono fermato. E ho passato due anni in un monastero, e poi sono tornato a casa. Certe volte, la gente mi domanda "Cosa ci vuole per diventare starec?" E io gli dico "buone gambe." ('''Rasputin''')
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*Nessuno di voi sarà qui quando questa guerra finirà. Tutto ciò per cui ci siamo battuti lo perderemo. Tutto ciò che abbiamo amato sarà distrutto. Sarà una sciagura per i vincitori così come per i vinti. Il mondo diventerà vecchio. Gli uomini andranno raminghi fra le ruine e impazziranno. Le tradizioni, le virtù, ogni morale spariranno. Io non piango per me stesso, ma per quelli che verranno dopo di me. Vivranno tutti senza speranza, allora non resterà altro che il rimorso, la vendetta, il terrore, e il mondo sarà pieno di fanatici e di inutili idioti. ('''Conte Vitte''')
 
*Avete cercato di ammazzarmi. Tutti quanti. Razza di imbecilli! E io che mi fidavo di voi. Piccoli idioti ridicoli, non siete neanche buoni d'ammazzare. Siete troppo piccoli per distruggermi. Guardate! {{NDR|Bevebeve un calice di cianuro}} Alzati, Principe! Alzati! {{NDR|Afferraafferra il Granduca Dmitri}} Provaci, vediamo se riesci ad ammazzarmi. Ho scongiurato al piccolo padre di non farla questa guerra, e adesso chi muore? Voi non morite, il popolo muore. I generali, i ministri, tutti quelli che dicono "Fa questo! Fa quello!" Non stanno a mollo nel fango, non se li beccano le pallottole in pancia. Dove l'hai messo il fucile, Principe? Perché non sei al fronte dove scorre il sangue? Io non sono un tedesco. Io vengo dalla terra di russia, e voi non riuscirete a distruggermi, idioti. Grazie a Dio la russia ha dei figli come me, e non è alla merce di maiali come voi. ('''Rasputin''')
 
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Conte Vitte''' {{NDR|riguardo la guerra Russo-Giapponese}}: Se vostra maestà me lo permette, vorrei riassumere i fatti. Se Port Arthur cadesse, noi...</br>'''Zar Nicola II''': Nessun fatto incomincia con un 'se'.</br>'''Conte Vitte''': Insomma, Port Arthur è assediata da sei mesi, e ci è costata 30.000 morti. Se ora... l'altro giorno, mi ha fermato uno studente per la strada: "Scusate, eccellenza, ma perché facciamo questa guerra?"</br>"Perché, ragazzo mio, vogliamo la Corea, e invece i giapponesi non ce la vogliono dare."</br>"Grazie eccellenza, ma perché la russia ha bisogno della Corea?"</br>"Perché, figliolo, al pacifico non abbiamo alcun porto libero dai ghiacci."</br>"Ho capito. Allora, come ragione non basta," e non sbagliava. Non basta come ragione. Immaginate, sire. Immaginate di essere operaio in una fabbrica. Siete povero in canna, non avete mai la pancia piena, patite il freddo per otto mesi all'anno, non ci sono scuole per i vostri figli, ne medici. Il governo mette sempre nuove tasse, e manda i vostri figli in un altro continente per morire per un pezzo di terra sul pacifico. Ora, sire, il Giappone non è che una potenza di terza grandezza. Se ci vincesse, se Port Arthur cadesse, ci svergognerebbe di fronte al mondo e dovremmo certo far fronte a una rivolta.</br>'''Zar Nicola II''': Ma il mio popolo mi ama. Mi ha sempre amato.</br>'''Conte Vitte''': Vogliono la costituzione e il diritto di votare e di eleggere la duma. Sono scontenti e affamati.</br>'''Zar Nicola II''': Mi state consigliando di rinunciare ai miei diritti?</br>'''Conte Vitte''': Vi consiglio di porre fine a una guerra persa.</br>'''Zar Nicola II''': La pensa anche tu così, Nikolaša?</br>'''Granduca Nicholas''': Vedi Nicky, fammi fare un esempio. {{NDR|Produceproduce un proiettile}} Questa è una cartuccia. È una cartuccia fatta a San Pietroburgo, e noi la mandiamo al fronte. Come ci arriva al fronte? Con una ferrovia d'un solo binario, lunga 4.000 miglia, e che in mezzo non c'è ancora. E quindi deve fare tre giorni di marcia fastellata fra le slitte, come un inscarpa, granata o libra di tè. Sfigliamoci subito Nicky. Siamo in tempo.</br>
 
*'''Zarina Alessandra''': Padre Grigorij, voi ne avete di visioni?</br>'''Rasputin''': Qualche volta.</br>'''Zarina Alessandra''': E perche Dio ve li manda?</br>'''Rasputin''': Lo sa Dio, io no.</br>'''Zarina Alessandra''': Prima ero luterana. I luterani prendono Dio molto sul serio.</br>'''Rasputin''': Io lo prendo come mi viene, piccola madre, e quando vuole lui si serve di me.</br>'''Zarina Alessandra''': Ma a voi appare realmente? Lo vedete?</br>'''Rasputin''': Che cos'è una visione, piccola madre? Avvolte sono delle voci, altre volte non so neanch'io cosa vedo.</br>'''Zarina Alessandra''': So quel che volete dire. Accade anche a me avvolte, quando prego, specie la sera tardi; le candele tremulano e si fa scuro, e con la coda dell'occhio mi pare di vedere... non lo so che cosa. E quando mi volto è sparita.</br>'''Rasputin''': Sì...