Giovanni Vannucci: differenze tra le versioni
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'''Giovanni Vannucci''' (1913 – 1984), presbitero e teologo italiano dell'Ordine dei Servi di Maria.
*Il [[Regno dei Cieli|Regno]] verrà con il fiorire della vita in tutte le sue forme.<ref>Citato in [[Ermes Ronchi]], ''Sciogliere le vele. Commento ai vangeli festivi. Anno A'', Edizioni San Paolo, 2004, p. 67.</ref>
*Lo [[Spirito Santo]] è il vento che fa nascere i cercatori d'oro.<ref>Citato da
*Venga il
==''La vita senza fine''==
*L'[[avarizia]] è, tra le passioni, la più stolta e quella che rende sterili, soffoca l'intelligenza naturale e offusca la ragione. L'avaro si crede eterno ed è ossessionato dalla paura dell'avvenire, paventa lo spettro della vecchiaia e lo esorcizza affannandosi ad accumulare beni che pensa di consumare da vecchio. Poi, quando è avanti negli anni e la morte già incombe, continua ad ammassare dei beni che non potrà godere. Morto, i suoi beni saranno dispersi e non otterrà neppure un gesto di gratitudine da chi, senza merito, ne entrerà in possesso.<br />L'avarizia non solo è la più stolta delle passioni, ma anche la più dispotica, investe ogni aspetto dell'anima, distrugge ogni fondamentale ragione di vita spirituale. L'avarizia crea i più irresistibili legami con il contingente e l'effimero.
*Ogni [[azione]] umana crea continuamente dei vuoti e dei pieni, apre delle parentesi che dovranno venir chiuse. Se l'uomo fa il [[male]] come reazione al male, chiude una parentesi aperta dal male inferto; se fa il male per il male, apre una parentesi creando un vuoto che gli attirerà del male. Così avviene per il [[bene]]. Se l'uomo usa generosità per attirare generosità, apre e chiude questa parentesi; ma se è generoso con chi non potrà ricambiarlo, apre un vuoto di bene in cui entrerà dell'altro bene per colmarlo.<br />Quando uno fa del male come reazione a un male, chiude la parentesi del male; in questo caso vige la legge del taglione, chi è stato offeso può domandare giustizia: giustizia che è sempre una larvata forma di vendetta e, una volta soddisfatta l'esigenza di giustizia, la parentesi è chiusa, l'offensore ha pagato, non deve più nulla; l'offeso non ha più alcun diritto. Ma se chi ha ricevuto l'offesa non reagisce, l'offensore apre in sé un vuoto che sarà fatalmente ricolmato da un'altra offesa, anche se interviene il perdono dell'offeso.<br />Una legge severa presiede a questi meccanismi; così colui che fa il bene, e di questo riceve la ricompensa e la gratitudine del beneficato, chiude la parentesi, e il benefattore ha ricevuto la sua ricompensa; se invece la generosità è gratuita, se l'amore non è limitato da nessuna finalità, se qualcuno rivolge la sua forza di amore e di dono a chi non potrà rispondergli con altra generosità e amore, si stabilisce una corrente di vuoto che sarà colmata da altra generosità e da altro amore.<br>Le nostre azioni, le nostre opere di cristiani dovranno essere contrassegnate dall'apertura di una assoluta gratuità: questa stabilirà un continuo flusso di bene e di grazia tra il cielo e noi. E ci libererà da tutte quelle solidificazioni create dall'ambizione vanitosa di porre una finalità alle nostre azioni, anche a quelle che riteniamo più conformi alle qualità cristiane. Amiamo «per», preghiamo «per», facciamo delle opere sociali «per»; motivare l'amore non è amare, avere una ragione per donare non è dono puro, avere una motivazione per pregare non è preghiera.
*La finalizzazione dell'[[amore]] porta all'affermazione di lottare perché questo nostro amore si affermi, alla necessità di essere più forti, più abili, più tortuosi per imporlo, alla necessità di apparire portatori dell'amore, alla necessità delle mille strutture per renderlo obbligatorio. Quando saremo soltanto amore, dono e preghiera, come è Dio e il suo Cristo?
*Il tuo amore sarà immotivato come l'amore del Padre che è nei cieli, il tuo dono sarà l'offerta pura e incontaminata che è accetta a Colui che crea, ama, dona per la pura gioia della creazione, del dono, dell'amore! Altrimenti creerai delle strutture, dei modelli, delle forme che ti faranno sentire potente, generoso, buono e perderai te stesso e le tue opere nelle strettoie del secolo presente! Ti sei mai domandato se lo sbocciare di un fiore, il canto dell'usignolo, il brillare di una stella sono motivati? Impara dai gigli dei campi, dagli uccelli dell'aria la grande lezione del dono puro e immacolato da finalità!<br />Solo colui che ha raggiunto il senso della sua eternità può non dare importanza al tempo e alle egoistiche esigenze del tempo. Solo colui che è forte ama senza porsi dei perché; solo colui che è forte dona generosamente e instancabilmente come il Creatore della vita. Cristo ci addita la via per diventare forti, ricchi, per attuare l'essenzialità del Regno di Dio, essenzialità che è potenza di spirito, e che qualcuno raggiungerà quasi a sua insaputa, come il contadino che lavorando il campo trova un tesoro, altri invece conquisterà per appassionata ricerca, come il mercante di perle.
==Note==
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