Orson Scott Card: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Orson Scott Card at BYU Symposium 20080216 crop.jpg|thumb|Orson Scott Card]]
'''Orson Scott Card''' (1951 – vivente), scrittore statunitense.
 
==''I giorni del cervo''==
===[[Incipit]]===
'''Proemio'''<br/>''O Palicrovol, con la morte e la vendetta negli occhi, ti scrivo perché lungo i secoli ci sono racconti che hai dimenticato, e racconti che non hai mai sentito. Ti narrerò tutti i racconti, e poiché essi sono veri, tu tratterrai la mano irta di lame, e non cercherai più la morte del ragazzo Orem, chiamato Fianchi-Magri, chiamato Banningside, chiamato il Piccolo Re.''<br/><br/>'''Il ribelle in esilio<br/>e la principessa dei fiori'''<br/><br/>Questo non è il primo dei racconti, ma è il primo che devo raccontarti, perché se lo ricorderai, mi ascolterai fino alla fine.<br/>Giunse da lei nel giardino, dove le sue donne la stavano adornando di fiori, cosa che facevano ogni giorno di primavera. — Qual è il nome della ragazza? — chiese.<br/>Le sue donne la guardarono, in attesa del permesso di rispondere. Lei fece un cenno a Fresca-nelle-Acque-Occidentali, che aveva la lingua tagliente e avrebbe saputo quali erano le parole appropriate.<br/>— La nostra signora saprà il nome di quest'uomo che cammina sfrontatamente nel giardino sacro, e rischia di conoscere tutti i segreti che solo gli eunuchi conoscono.<br/>L'uomo parve vagamente sorpreso. — Mi era stato detto che potevo andare dovunque in città.<br/>Ancora una volta le donne la guardarono, e questa volta lei scelse Piegata-dalla-Nascita, la cui voce era acuta e strana.<br/>— Puoi camminare dove un uomo può camminare, ma devi pagare ciò che devi pagare.
 
===Citazioni===
* Zymas li lasciò scegliere liberamente, ma tutti e cinquecento lo seguirono verso Traffing, lasciandosi alle spalle gli attoniti abitanti del villaggio. Non disse loro chi intendeva mettere al posto del Re. Il sogno aveva detto Palicrovol, ma Zymas intendeva vedere personalmente l'uomo, prima di aiutarlo a ribellarsi. I sogni vengono quando uno ha gli occhi chiusi, ma Zymas agiva solo con gli occhi aperti (p. 8)
* Ah, Palicrovol, quando imparerai che la misericordia è buona quanto la persona a cui essa viene fatta? Hai risparmiato Asineth, che avrebbe dovuto morire; ora non risparmierai Orem Fianchi-Magri, chiamato Banningside, il cui buon cuore dovrebbe nascere centomila volte sulla terra. Sei come Asineth? Imparerai tutte le tue lezioni al contrario? (p. 24)
* Il suo amore per la teatralità lo indusse quasi a rispondere con qualche eroico epigramma; ma aveva appreso fin da giovane che la teatralità non sostituiva una sicura vittoria. Perciò le morse il cuore con i denti della sua mano sinistra, per abbatterla subito con un colpo magico. Anche se avesse resistito, sarebbe stata troppo scossa per combatterlo, dopo. (pp. 30-31)
* — Donnola — disse la Regina Bella — tu sai ora come sono stata servita. Dimmi... è giusta la mia vendetta?<br/>— Ti è stato fatto un torto — disse la Principessa dei Fiori.<br/>— È giusta la mia vendetta?<br/>— Sei giusta a vendicarti.<br/>— Ma la mia vendetta è giusta? — Bella sorrise, come la benedizione di un santo.<br/>— Solo se ti vendichi di coloro che ti hanno fatto del male, e solo se la tua vendetta è uguale al torto subito.<br/>— Suvvia, ho sentito dire che posso contare su Donnola Bocca-di-Verità per sentire il vero. Te lo chiedo per la quarta volta... sono giusta?<br/>— No — disse la Principessa dei Fiori.<br/>— Bene — disse Bella. — Sono stata trattata ingiustamente, e a meno che la mia vendetta non sia mostruosamente ingiusta, non sarò soddisfatta. (p. 36-37)
* Allora scappò dal droghiere, stringendo in mano le sue poche monete di rame. Ma paura o non paura, voleva essere sicuro; così si fermò poco lontano, a guardare: e proprio come aveva pensato, Glasin riuscì a far stare tutta la sua mercanzia nel carretto, a parte la roba marcia. E per proteggere del cibo marcio, Orem avrebbe dovuto aspettare tutto il giorno, senza essere pagato. Non c'era onore a Inwit, neanche un briciolo, e questo lo rese più timoroso che mai della punta del pugnale che gli era stata puntata contro la pancia. Un pugnale aveva solo una punta, ma un traditore colpisce da qualsiasi parte, dicevano, e solo adesso Orem capiva quanto fosse vero (p. 69)
 
==Bibliografia==
*Orson Scott Card, ''L'uomo sorridente'', traduzione di Marina Deppisch, in "Legends. Racconti inediti dei maestri del nuovo fantastico", Sperling & Kupfer, 2002. ISBN 8820033895
*Orson Scott Card, ''Dogwalker'', traduzione di Daniela Rossi, in "Destinazione spazio 2", a cura di Donald A. Wollheim, Mondadori, 1991.
*Orson Scott Card, ''Wyrm'', traduzione di Marco Pensante, Mondadori, 1989.
*Orson Scott Card, ''I ribelli di Treason''. traduzione di Annarita Guarnieri, Editrice Nord, 1989.
*Orson Scott Card, ''I giorni del cervo'' (''Hart's Hope'', 1983, 1986), traduzione di Delio Zinoni, Urania Fantasy, n. 1, Mondadori, giugno 1988.
*Orson Scott Card, ''Il gioco di Ender'', traduzione di [[Gianluigi Zuddas]], Editrice Nord, 1987. ISBN 8842903841
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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===''Wyrm''===
Il suo tutore la svegliò molto prima dell'alba. Pazienza, sotto la coperta leggera, sentì che il mattino era gelido. Aveva le membra irrigidite per aver dormito sul pavimento sopra un materasso duro. L'estate era proprio finita, e lei si abbandonò per un momento al desiderio che durante l'inverno la finestra orientata a nord venisse munita di vetri, o almeno di persiane.
 
==''I giorni del cervo''==
===[[Incipit]]===
'''Proemio'''<br/>''O Palicrovol, con la morte e la vendetta negli occhi, ti scrivo perché lungo i secoli ci sono racconti che hai dimenticato, e racconti che non hai mai sentito. Ti narrerò tutti i racconti, e poiché essi sono veri, tu tratterrai la mano irta di lame, e non cercherai più la morte del ragazzo Orem, chiamato Fianchi-Magri, chiamato Banningside, chiamato il Piccolo Re.''<br/><br/>'''Il ribelle in esilio<br/>e la principessa dei fiori'''<br/><br/>Questo non è il primo dei racconti, ma è il primo che devo raccontarti, perché se lo ricorderai, mi ascolterai fino alla fine.<br/>Giunse da lei nel giardino, dove le sue donne la stavano adornando di fiori, cosa che facevano ogni giorno di primavera. — Qual è il nome della ragazza? — chiese.<br/>Le sue donne la guardarono, in attesa del permesso di rispondere. Lei fece un cenno a Fresca-nelle-Acque-Occidentali, che aveva la lingua tagliente e avrebbe saputo quali erano le parole appropriate.<br/>— La nostra signora saprà il nome di quest'uomo che cammina sfrontatamente nel giardino sacro, e rischia di conoscere tutti i segreti che solo gli eunuchi conoscono.<br/>L'uomo parve vagamente sorpreso. — Mi era stato detto che potevo andare dovunque in città.<br/>Ancora una volta le donne la guardarono, e questa volta lei scelse Piegata-dalla-Nascita, la cui voce era acuta e strana.<br/>— Puoi camminare dove un uomo può camminare, ma devi pagare ciò che devi pagare.
 
===Citazioni===
* Zymas li lasciò scegliere liberamente, ma tutti e cinquecento lo seguirono verso Traffing, lasciandosi alle spalle gli attoniti abitanti del villaggio. Non disse loro chi intendeva mettere al posto del Re. Il sogno aveva detto Palicrovol, ma Zymas intendeva vedere personalmente l'uomo, prima di aiutarlo a ribellarsi. I sogni vengono quando uno ha gli occhi chiusi, ma Zymas agiva solo con gli occhi aperti (p. 8)
* Ah, Palicrovol, quando imparerai che la misericordia è buona quanto la persona a cui essa viene fatta? Hai risparmiato Asineth, che avrebbe dovuto morire; ora non risparmierai Orem Fianchi-Magri, chiamato Banningside, il cui buon cuore dovrebbe nascere centomila volte sulla terra. Sei come Asineth? Imparerai tutte le tue lezioni al contrario? (p. 24)
* Il suo amore per la teatralità lo indusse quasi a rispondere con qualche eroico epigramma; ma aveva appreso fin da giovane che la teatralità non sostituiva una sicura vittoria. Perciò le morse il cuore con i denti della sua mano sinistra, per abbatterla subito con un colpo magico. Anche se avesse resistito, sarebbe stata troppo scossa per combatterlo, dopo. (pp. 30-31)
* — Donnola — disse la Regina Bella — tu sai ora come sono stata servita. Dimmi... è giusta la mia vendetta?<br/>— Ti è stato fatto un torto — disse la Principessa dei Fiori.<br/>— È giusta la mia vendetta?<br/>— Sei giusta a vendicarti.<br/>— Ma la mia vendetta è giusta? — Bella sorrise, come la benedizione di un santo.<br/>— Solo se ti vendichi di coloro che ti hanno fatto del male, e solo se la tua vendetta è uguale al torto subito.<br/>— Suvvia, ho sentito dire che posso contare su Donnola Bocca-di-Verità per sentire il vero. Te lo chiedo per la quarta volta... sono giusta?<br/>— No — disse la Principessa dei Fiori.<br/>— Bene — disse Bella. — Sono stata trattata ingiustamente, e a meno che la mia vendetta non sia mostruosamente ingiusta, non sarò soddisfatta. (p. 36-37)
* Allora scappò dal droghiere, stringendo in mano le sue poche monete di rame. Ma paura o non paura, voleva essere sicuro; così si fermò poco lontano, a guardare: e proprio come aveva pensato, Glasin riuscì a far stare tutta la sua mercanzia nel carretto, a parte la roba marcia. E per proteggere del cibo marcio, Orem avrebbe dovuto aspettare tutto il giorno, senza essere pagato. Non c'era onore a Inwit, neanche un briciolo, e questo lo rese più timoroso che mai della punta del pugnale che gli era stata puntata contro la pancia. Un pugnale aveva solo una punta, ma un traditore colpisce da qualsiasi parte, dicevano, e solo adesso Orem capiva quanto fosse vero (p. 69)
 
==Bibliografia==
*Orson Scott Card, ''L'uomo sorridente'', traduzione di Marina Deppisch, in "Legends. Racconti inediti dei maestri del nuovo fantastico", Sperling & Kupfer, 2002. ISBN 8820033895
*Orson Scott Card, ''Dogwalker'', traduzione di Daniela Rossi, in "Destinazione spazio 2", a cura di Donald A. Wollheim, Mondadori, 1991.
*Orson Scott Card, ''Wyrm'', traduzione di Marco Pensante, Mondadori, 1989.
*Orson Scott Card, ''I ribelli di Treason''. traduzione di Annarita Guarnieri, Editrice Nord, 1989.
*Orson Scott Card, ''I giorni del cervo'' (''Hart's Hope'', 1983, 1986), traduzione di Delio Zinoni, Urania Fantasy, n. 1, Mondadori, giugno 1988.
*Orson Scott Card, ''Il gioco di Ender'', traduzione di [[Gianluigi Zuddas]], Editrice Nord, 1987. ISBN 8842903841
 
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