Alexander Pope: differenze tra le versioni

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*L'autentica [[sapienza]] risiede principalmente nel sapere insegnare agli altri avendo l'aria di non insegnare affatto, proponendo anche le cose che gli altri non sanno come se le avessero soltanto dimenticate, proponendole dunque nel linguaggio che sanno, trasparente e piano. (citato in ''Per Difesa e Per Amore'' di Gian Luigi Beccaria, Garzanti, Milano 2006, pag. 35)
*La natura è tutta un'arte a te sconosciuta. (citato in ''Focus'', n. 70, pag. 130)
 
*''Com'è felice il destino dell'incolpevole vestale! | Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata. | Infinita letizia della mente candida! | Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio.''
:''How happy is the blameless vestal's lot! | The world forgetting, by the world forgot. | Eternal sunshine of the spotless mind! | Each pray'r accepted, and each wish resign'd.'' (da ''Eloisa to Abelard'', 1717; citato in ''[[Se mi lasci ti cancello]]'')
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===Versi===
 
*''Non ammirare, è la sola [[arte]] che conosco <br/> Che rende felici gli uomini, e li mantiene tali.''
 
*''Il [[caffè]], che rende il politico saggio <br/> E guarda a ogni cosa con gli occhi mezzi chiusi.''
 
*''Degli uomini, alcuni attendono agli affari, altri al [[piacere]]; <br/> Ma ogni donna in fondo al cuore è un libertino.''
 
*''I giudici affamati firmano la sentenza,<br/> E dei disgraziati vengono impiccati perché i giurati vadano a mangiare.''
 
*''Ignorante, non conosceva l'arte sottile dello studioso, <br/> E nessun linguaggio, tranne quello del cuore.''
 
*''Il vero motto d'ingegno è la natura abbigliata a suo vantaggio, <br/> Quel che si era spesso pensato ma mai espresso così bene.''
 
*''È l'[[istruzione]] che forma la [[mente]] comune, <br/> Come si piega il ramo, così s'inclina l'[[albero]].''
 
*''Alcuni lodano la mattina ciò che alla sera criticano; <br/> Ma pensano sempre che l'ultima opinione è quella giusta.''
 
*''Tutto sembra infetto a chi è infetto, <br/> Come tutto appare giallo all'[[occhio]] dell'ittero.''
 
*''Non essere il primo a provar le cose nuove<br/> Né l'ultimo ad abbandonar le vecchie.''
 
*''Mi chiedi che provocazione ho avuto? <br/> La forte antipatia del bene per il [[male]].''
 
*''Sì, sono orgoglioso, posso ben essere orgoglioso di vedere <br/> Che gli uomini non temono Dio, ma me.''
 
*''Le parole son come le foglie; e dove più abbondano,<br/> Raramente sotto si trovano molti frutti del senso.''
 
*''La [[passione]] dominante, quale che sia,<br/>La passione dominante governa sempre la [[ragione]].''
 
*''Chiunque creda di vedere cosa senza difetti, <br/>Pensa quello che non è mai stato, né esiste, né mai sarà.''
 
*''Un po' di sapere è pericoloso:<br/>Bevi a fondo dalla sorgente Pieria, o non gustarne affatto:<br/> Lì brevi sorsi inebriano il cervello, <br/>E il berne molta di nuovo lo rischiara.''
 
*''È per il nostro senno come per i nostri orologi, nessuno <br/>Funziona come un altro, eppure ognuno crede al suo.''
 
*''La [[speranza]] sgorga eterna nel petto umano; <br/>L'uomo non è mai adesso, ma sempre in un futuro, benedetto.''
 
*''Ti batti la zucca, e t'illudi che arriverà l'ingegno: <br/> Ma batti finché vuoi, non c'è nessuno in casa.''
 
*''Perché l'uomo non ha una visione microscopica? <br/> Per questa semplice ragione, ch'Egli non è una mosca.''
 
*''Conosci dunque te stesso, non presumere d'investigare Dio:<br/>L'uomo è lo [[studio]] più adatto all'[[umanità]].''
 
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*{{NDR|Elena di Troia}} Si muove come una dea, e sembra una regina.
:Dalla sua traduzione dell<nowiki>'</nowiki>''Iliade'' di [[Omero]], libro III, verso 208.
 
==[[Incipit]] de ''Il Messia''==
<poem>Alme Ninfe di Solima sorgete,
Sciogliete il canto! A celestiali carmi
Angelica si vuol voce del Cielo:
Alme Ninfe intuonate! Le muscose
Fresche fontane, e l'ombre agresti, e i vani
Sogni di Pindo e delle Suore aonie
Or non più ne dilettano. Ah tu o Santo
Spirto deh vieni, e con la dia favilla
Che ad Isaia 'nformò labbro divino</poem>
 
==Bibliografia==
*Alexander Pope, ''Il Messia'', traduzione di [[Teresa Carniani]], in "Poesie e prose inedite o rare di italiani viventi", Bologna, Nobili, 1835.
 
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