Mario Moretti: differenze tra le versioni
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==Citazioni==
{{int|Da ''La notte della Repubblica''|Intervista televisiva di Sergio Zavoli, Rai 2, 28 febbraio 1990.}}
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*Che io sappia, in anni molto precedenti al 1978, venne fatta qualche indagine sull'onorevole [[Giulio Andreotti|Andreotti]], indagini di carattere tecnico-militare. Sanno un po' tutti dov'è che abita Andreotti, ma poi non se ne fece più niente.
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*{{NDR|"Lei allora era il capo delle [[Brigate rosse|BR]], quindi..."}} No, ero uno dei dirigenti. Ero uno dei dirigenti, non esiste il capo delle [[Brigate Rosse]], non è mai esistito. Non sono io, comunque non sono io questo capo. Non esiste il capo delle Brigate Rosse. Ero uno dei dirigenti che indubbiamente {{NDR|militava}} in una struttura centralizzata, {{NDR|nelle}} strutture diversificate, ma non ha rapporti gerarchici al suo interno.
*[[Aldo Moro|Moro]] diceva semplicemente: dietro alle Brigate Rosse non c'è nessuno. È inutile che andate a cercare da qualche parte, perché si diceva... perché immaginava – tra l'altro conosce molto bene il Palazzo – che in quel frangente si sarebbero mossi i Servizi, si sarebbero mosse tutte le trame possibili e immaginabili, quindi anche chi cercava delle soluzioni cercando qualcuno dietro. Moro, quando diceva "Mi trovo sotto un dominio pieno e incontrollato", intendeva dire questo: guardate che nessuno sta controllando le Brigate Rosse. Questo, guardi, glielo dico anche se effettivamente ebbi modo di specificarlo con Moro.
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*{{NDR|Sull'opportunità di uccidere o no Aldo Moro}} Quella era una scelta politica estremamente dura, importante. [...] Io credo che non ci fu mai scelta più dura nelle Brigate Rosse, ma non ce ne fu neanche un'altra, credo, così quasi unanime nelle Brigate Rosse.
*Io so che l'organizzazione, in modo pressoché unanime – con dei compagni che non erano d'accordo, ma non si può parlare neanche di maggioranza o minoranza – perché quasi praticamente l'intera organizzazione si pronunciò in quel modo, perché politicamente era una scelta che a quel punto diventava obbligata. A meno che, appunto, l'intervento in extremis non avesse modificato, sia pure di poco, qualcosa.
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*Io sono convinto che le Brigate Rosse... la nostra esperienza sia esaurita. Ma, siccome non riesco a ragionare nei termini di "vincitori e vinti" ma nei termini di uno scontro che ha prodotto una trasformazione, posso rilevare, per quel che mi riguarda, che gran parte delle nostre aspettative non sono andate... non hanno avuto successo. Ma il problema del fatto che si sia esaurito un movimento, e insieme ad esso si siano esaurite anche le Brigate Rosse, non è avvenuto in un giorno, è avvenuto nell'arco di anni. Alla fine degli anni Ottanta è risultato chiaro, nonostante tutti i nostri sforzi, i nostri tentativi producevano soltanto divisioni, spaccature, non producevano più risposte possibili e praticabili a livello di movimenti che si stavano trasformando in una società che si era trasformata. E quindi questa esperienza si è esaurita. Noi ne abbiamo preso atto in un certo momento, questo sì. Io ne ho preso atto. Non me ne sono reso conto in un momento; ma in un certo momento, insieme ad altri compagni, ne abbiamo preso atto e, responsabilmente, abbiamo detto a tutti: "Signori, questa esperienza... cari compagni, per quanto riguarda la nostra possibilità di valutazione, è esaurita ed è irripetibile". Lo diciamo ai compagni ma lo diciamo anche a tutti gli altri.
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