Prima guerra cecena: differenze tra le versioni

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*Non andremo a nessuna trattativa fino al completo ritiro delle truppe federali. In caso contrario la guerra continuerà fino all'ultimo ceceno.
*Questa guerra potrebbe durare 50 anni. Non posso fermare i ceceni, che al momento hanno due sole alternative: combattere o morire.
 
===[[Enrico Franceschini]]===
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*La Russia degli zar ci mise secoli ad assoggettare la Cecenia, e ci volle la spietatezza di Stalin per spegnerne del tutto la resistenza. Che tuttavia è ricominciata dopo il crollo dell'Urss. La minuscola provincia cecena ha dichiarato l'indipendenza dalla Russia, e ha vissuto come uno stato separato e sovrano. Per due anni, Eltsin ha preferito ignorare il problema piuttosto che affrontarlo. Ha le sue ragioni. I ceceni sono poco numerosi, ma combattono come grandi guerrieri. E la mafia cecena è la più potente di Mosca: c'era il rischio che i secessionisti, se sfidati dal Cremlino, commissionassero alla "loro" mafia un attentato contro il presidente.
*La guerra tra Russia e Cecenia è stata paragonata a un "piccolo Afghanistan", o alla sfida di qualche mese fa tra Stati Uniti e Haiti. Ma a Mosca si comincia a dire che il parallelo da tracciare è un altro: con la "[[Invasione della baia dei Porci|Baia dei Porci]]", il mal riuscito tentativo americano di rovesciare Fidel Castro; o con lo scandalo "[[Irangate|Iran-contras]]" dell'era Reagan.
*Il paese non esiste quasi più. Non c'è una sola casa, un solo edificio di Grozny, che sia sfuggito ai 21 mesi di raid, di bombe, di cannoneggiamento. Le fabbriche sono ferme. Nessuno lavora. L'acqua viene distribuita con le autobotti, quando possibile. Il governo non ha un rublo. I telefoni non funzionano. Non c'è insomma più niente. La guerra è stata vinta, ma a un prezzo esorbitante: un terzo della popolazione è fuggita, un decimo è morta, e i sopravvissuti si aggirano ora tra gli scheletri dei palazzi rimasti in piedi come zombie in uno spettrale, immenso cimitero.
*Le immagini della tv non bastano a trasmettere l'entità della distruzione. Non bastano, tuttavia, neppure le parole. Rimani presto a corto di aggettivi. Puoi solo ripetere "terribile". E riandare con la memoria a quelle foto in bianco e nero della seconda guerra mondiale che tutti abbiamo visto: Berlino dopo la caduta del Reichstag. Dresda. Coventry. Delle case ancora in piedi è rimasto solo il teschio. Fai fatica a credere che quello che vedi sia vero: sembra una scenografia cinematografica.
 
===[[Egor Timurovič Gajdar]]===