Randy Mamola: differenze tra le versioni

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[[File:Randy Mamola 1989.jpg|thumb|Randy Mamola (1989)]]
 
{{Int2Int|''[https://motosprint.corrieredellosport.it/news/motomondiale/2020/01/26-2679755/randy_mamola_leggenda_no_chiamatemi_appassionato "Leggenda? No, chiamatemi appassionato"]''|Intervista di Mirko Colombi, ''motosprint.corrieredellosport.it'', 26 gennaio 2020.}}
*Rispetto a quando correvo io, il più grande cambiamento è arrivato con l'avvento dei social media; prima non avevamo smartphone e oggetti di questo tipo e noi piloti sembravamo personaggi tratti da racconti dei libri. Ora, invece, sembra di vivere in un film. Foto, filmati... tutto deve essere divulgato e condiviso subito, magari in diretta. Per questo motivo, forse, andare alle gare è meno eccitante, perché non esiste l’effetto sorpresa. Ma le corse restano divertenti e appassionanti in ogni pista in cui andiamo.
*[...] oggi occorre essere sempre molto seri, con un'attitudine mentale impostata. Le Case vogliono piloti molto professionali e chi mette i soldi desidera personaggi sobri e mai fuori dagli schemi. Le conferenze stampa somigliano a quelle della [[Formula 1]], il modo di celebrare le vittorie è cambiato totalmente: io ero uno dei primi a lanciare stivali, guanti, addirittura una volta mi sono seduto tra il pubblico. Dopo di me è arrivato [[Valentino Rossi|Rossi]], Valentino è stato uno degli ultimi piloti a cambiare le abitudini del festeggiamento di una vittoria.
*[...] alcuni episodi sfavorevoli condizionarono il mio percorso, infatti ritengo che l'elemento fortuna sia determinante, ma la Dea Bendata mi ha girato le spalle più volte. Nel 1987, con la Yamaha Lucky Strike finii dietro a Wayne Gardner e davanti a Eddie Lawson. Arrivai secondo, dopo una Honda HRC ufficiale, facendo meglio di un avversario che aveva già vinto due Mondiali. Io e Eddie guidavano la stessa moto, l'unica differenza è che io avevo gomme Dunlop e lui Michelin. Battere Lawson fu come conquistare un titolo, per me.
 
{{Int2Int|''[https://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/04-06-2022/motogp-mamola-piloti-sono-signorsi-servono-ribelli.shtml "I piloti sono dei signorsì, servono ribelli"]''|Intervista di Mario Salvini, ''gazzetta.it'', 4 giugno 2022.}}
*Ai miei tempi era tutto diverso [...]: Io guidavo una moto da 115 kg, quelle di oggi sono 160 kg. Noi però eravamo abituati e correre coi problemi e sui problemi.
*Prima di tutto abbiamo bisogno di piloti arrabbiati. È come nella boxe, è come in tutti gli altri sport: servono sfide dure, rivalità. Prendi Fabio Quartararo, è un pilota incredibile; prendi Pecco [Bagnaia, ''ndr''], è altrettanto bravo, seppure con caratteristiche diverse. Ma guardali, quando parlano: sono sempre calmi. Come anche [[Enea Bastianini]], che è fantastico, ma che mi sembra un po' un signorsì. Il che è fantastico per gli sponsor, ma c'è bisogno di gente che mandi tutti a quel paese.
*A noi capitava di guidare il motorhome dalla Spagna al Mugello, e magari di fermarci lungo la via a fare una sfida con gli sci d'acqua, cose così. Adesso questi ragazzi arrivano alle gare sul jet privato, tornano nelle loro case ad Andorra o in posti del genere. È quasi come in Formula 1, dove se chiedi a un pilota quanto dista il suo hotel quello ti risponde: "In elicottero o in macchina?" È tutt'un'altra storia.
 
==Citazioni su Randy Mamola==
===[[Carlo Pernat]]===
*Faceva delle cose pazzesche comunque Randy, era un idolo. Direi anche un gran paraculo.
*L'ho mai raccontata quella di Mamola? Puttana ragazzi, era matto, aveva la mania dei petardi. Nell'89, nei circuiti, ogni tanto sentivi queste esplosioni. Una notte Rainey dormiva con la moglie: 'sto pezzo di merda di Mamola ha preso un petardo e gliel'ha messo sotto al caravan alle quattro... Il caravan si è alzato di mezzo metro, si son cagati addosso. Ho visto Rainey che con un bastone correva dietro a Mamola... 
*Prendemmo subito Randy Mamola facendo ubriacare il suo manager. A quel tavolo ballavano dei bei soldi, ma non riuscivamo a farlo firmare. A un certo punto ho incominciato a dargli tanta di quella grappa...
 
==Note==