Maurizio Ferraris: differenze tra le versioni

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*I [[libertinismo|libertini]], spiega {{NDR|il [[Marchese de Sade]]}}, hanno nel sangue le forze telluriche del [[Vesuvio]], mentre le persone ordinarie sono piatte come le pianure del vercellese.<br>È con questo mantra per la testa che giro per le vie di Napoli infastidito come un leghista di una volta e insieme sottomesso a una realtà più profonda infinitamente più antica di quelle che posso trovarmi tra le vie squadrate che portano i nomi di arciduchesse sabaude: proprio la vita dell'antichità, commentava [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] e ripeteva [[Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff|Wilamowitz]]. Nelle insensate processioni della Madonna dell'Arco riemergono le usanze delle fratrie greche che nessun cristianesimo è riuscito ad addomesticare. Nelle donne grassissime e panterate che girano in moto come se le ruote facessero parte del loro corpo riappare il Pantheon pittoresco che, non dimentichiamocelo, era bianco e composto solo per i gentiluomini della Virginia del diciottesimo secolo. Il tratto dominante nascosto sotto la dolcezza dei paesaggi e la mitezza delle persone è in effetti l'orrore.<ref name=Francoforte />
*In un recente scambio epistolare che abbiamo avuto a proposito di ''[[Martha Nussbaum#Non per profitto|Non per profitto]]'' la [[Martha Nussbaum|Nussbaum]] ha sottolineato che il suo progetto comporta tre esigenze fondamentali. «La prima è l'attività socratica del promuovere la capacità di ogni persona di auto-esaminarsi e auto-chiarirsi, favorendo una cultura pubblica deliberativa più riflessiva, in cui si sia meno influenzati di quanto lo siamo ora dagli altri, dall'autorità e dalla moda. La seconda è la capacità di pensare come "cittadini del mondo", con una conoscenza adeguata della storia del mondo, dell'economia globale, e delle principali religioni mondiali. La terza è coltivare l'immaginazione simpatetica. Già i bambini sono capaci di immedesimarsi nella posizione degli altri, ma questa capacità ha bisogno di essere sviluppata, se deve rendere i cittadini capaci di pensarsi al di fuori del loro circolo ristretto e assumere le posizioni di gente molto diversa da loro. Una democrazia non può durare molto senza queste tre abilità. E non possiamo assumere che esse compariranno magicamente dal nulla, senza che vengano deliberatamente coltivate attraverso l'educazione».<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/02/22/martha-nussbaum.html Martha Nussbaum]'', ''la Repubblica'', 22 febbraio 2011.</ref>
*[...] la grande creatività, così come la grande [[imbecillità]], è involontaria, l'imbecillità spinge a creare non solo imbecilli ordinari e senza pretese, ma istituzioni (scuole speciali, corsi di ''scrittura creativa'') che dovrebbero aumentare la creatività per formare degli imbecilli speciali. Lo sappiamo bene: il mondo è pieno di babbei, la maggior parte dei quali si crede originale, geniale, creativa. È così che il mito della creatività è una delle cause principali di imbecillità, mirando, per così dire, alla libera manifestazione di un imbecille a volte nascosto, sopito, silenzioso.
:[...] ''la grande créativité, tout comme la grande imbécillité, est involontaire, l'imbécillité pousse à créer non seulement des imbéciles ordinaires et sans prétentions, mais des institutions (écoles spéciales, cours de ''creative writing'') qui sont censées accroître la créativité pour former des imbéciles spéciaux. On le sait bien : le monde est plein de couillons dont la majorité pensent être originaux, géniaux, créatifs. C'est ainsi que le mythe de la créativité est l'une des causes principales de l'imbécillité, en visant, pour ainsi dire, à la manifestation libre d'un imbécile parfois caché, en sommeil, silencieux.''<ref name=baculum>{{fr}} Dall'intervista di Anastasia Vécrin, ''[https://www.liberation.fr/debats/2017/08/25/maurizio-ferraris-le-monde-est-plein-de-couillons-dont-la-majorite-pensent-etre-originaux-geniaux-cr_1591969/ Maurizio Ferraris : «Le monde est plein de couillons dont la majorité pensent être originaux, géniaux, créatifs»]'', ''liberation.fr'', 25 agosto 2017.</ref>
*Le «legioni di imbecilli» c'erano già, prima del [[Web]]. Solo, stavano in silenzio: pochissimi erano quelli che, avendo un qualsiasi accesso al sistema dei media, potevano manifestarsi. Questa rarità non era una garanzia di intelligenza (basta fare un giro in una biblioteca e sfogliare a caso), ma almeno dava consapevolezza all'autore di essere in pubblico. Non è così nel Web: tutti parlano – peggio, scrivono, e, Verba volant, scripta manent – come se fossero a casa loro, in un piccolo comitato familiare e indulgente, là dove sono sotto gli occhi di tutti, molto più che se fossero in una biblioteca, ma nessuno rilegge il testo, segnala le sciocchezze, corregge le bozze. Ed eccoci, benvenuti nella post-verità che è l'arco di trionfo e l'aquila imperiale dell'imbecillità.
:''Les «légions d'imbéciles» étaient déjà là, avant le Web. Seulement, elles étaient silencieuses : rares étaient ceux qui, ayant un accès quelconque au système des médias, pouvaient se manifester. Cette rareté n'était pas une garantie d'intelligence (il suffit de faire un tour dans une bibliothèque et feuilleter au hasard), mais donnait au moins conscience à l'auteur d'être en public. Ce qui n'est pas le cas dans le Web : tous parlent – pire, écrivent, et Verba volant, scripta manent – comme s'ils étaient chez eux, dans un petit comité familier et indulgent, là où ils sont sous les yeux du monde, beaucoup plus que s'ils étaient dans une bibliothèque, mais personne ne relit le texte, signale les bêtises, corrige les épreuves. Et nous voilà, bienvenus dans la post-vérité qui est l'arc de triomphe et l'aigle impérial de l'imbécillité.''<ref name=baculum />
*Napoli non ha mai creduto alla modernità ed è per questo che è naturalmente postmoderna e decostruzionista.<ref>Da ''Adorno vide Napoli e non morì'', ''la Repubblica'', ''Archivio'', 6 luglio 2019.</ref>
*Non è lontano il giorno in cui lo [[specismo]] ci risulterà altrettanto inaccettabile che il razzismo, ma perché ciò avvenga bisogna non cedere alla retorica e lavorare con finezza di analisi e con sottigliezza dialettica. È quello che fa in questo libro {{NDR|''Il maiale non fa la rivoluzione''}} [[Leonardo Caffo]], il più promettente, versatile e originale tra i giovani filosofi italiani.<ref>Citato in Leonardo Caffo, ''Il maiale non fa la rivoluzione: manifesto per un antispecismo debole'', Sonda, Casale Monferrato, 2013, quarta di copertina. ISBN 978-88-7106-701-8</ref>
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*''[[Ontologia]]'' significa semplicemente: il mondo ha le sue leggi, e le fa rispettare. L'errore dei [[postmodernismo|postmoderni]] poggiava su una semplice confusione tra ontologia ed [[epistemologia]], tra quello che c'è e quello che sappiamo a proposito di quello che c'è. È chiaro che per sapere che l'acqua è H2O ho bisogno di linguaggio, di schemi e di categorie. Ma l'acqua bagna e il fuoco scotta sia che io lo sappia sia che io non lo sappia, indipendentemente da linguaggi e da categorie. A un certo punto c'è qualcosa che ci resiste. È quello che chiamo "inemendabilità", il carattere saliente del [[realtà|reale]]. Che può essere certo una limitazione ma che, al tempo stesso, ci fornisce proprio quel punto d'appoggio che permette di distinguere il sogno dalla realtà e la scienza dalla magia.
*L'[[uomo|umanità]] deve salvarsi, e certo mai e poi mai potrà farlo un Dio. Occorrono il sapere, la verità e la realtà. Non accettarli, come hanno fatto il postmoderno filosofico e il populismo politico, significa seguire l'alternativa, sempre possibile, che propone [[I_fratelli_Karamàzov#Il_Grande_Inquisitore|il Grande Inquisitore]]: seguire la via del miracolo, del mistero e dell'autorità.
 
 
==''Manifesto del nuovo realismo''==