Alessandro Spina: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 5:
*{{NDR|Sulle ''Lettere a Mita''}} Come nelle fiabe da lei tanto amate, Cristina, senza neanche proporselo, entra nella gara del romanzo e stravince perché ha in mano il talismano che schiude le porte: il talento appunto.<br/> Forse l'opera che è ''anche'' un romanzo, è una delle rare possibilità oggi di scrivere un romanzo. D'altronde ogni opera d'arte ha un legame oscuro, e talvolta risolutivo con ciò che è involontario. ''Bisogna asciugare la vita a mano a mano che sgorga'', dice [[Sébastien-Roch Nicolas de Chamfort|Chamfort]]. Qui la vita ci lascia la sua ombra mobile, la vita è fuggita e l'ombra resta, come se la scrittura fosse ombra consolidata (è nell'ombra appunto che la vita si perpetua). Tutto ciò è lontano quanto mai da ogni ''progetto'' letterario [...]<ref>Da ''Fra romanzi d'''intrattenimento'' e romanzi ''castigo'', il romanzo ''ingenuo'' di Cristina Campo'', Parte seconda in ''Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti'', p. 162.</reF>
*[[Jean de La Bruyère|La Bruyère]] scrive: <br/> «''Celui qui n'a égard en écrivant qu'au goût de son siècle songe plus à sa personne qu'à ses écrits: il faut toujours tendre à la perfection, et alors cette justice qui nous est quelquefois refusée par nos contemporaines, la posterité sait nous la rendre»''.<ref>Traduzione: «Chi, scrivendo, tiene in considerazione soltanto il gusto del proprio secolo si cura più della sua persona che dei suoi scritti: si deve sempre tendere alla perfezione, e allora questa giustizia che ci è talvolta rifiutata dai nostri contemporanei, la posterità sa rendercela.»</ref> <br/> Ecco un ritratto ''preordinato'' di Cristina. Quanto agli amici, è ovvio che sono i primi posteri.<ref>Da A. Spina ''Conversazione in Piazza Sant'Anselmo, Parte prima'', in ''Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti'', Editrice Morcelliana, Brescia, 2002, ISBN 8837218885, p. 84.</ref>
*Parentesi sui ritratti. Deve vedere quello del conte [[Claus Schenk von Stauffenberg|Stauffenberg]] − ma la trascrizione è approssimativa, come quella dei nomi arabi −, il "congiurato" del 20 luglio 1944. Un viso che si legge e si medita come un libro. Ho mandato questo ritratto a un amico, come si segnala ''[[Robert Musil#Il giovane Törless|Törless]]'': finestre che si aprono dinanzi a noi, dalle quali non si riesce più a staccarsi.<ref>Da ''Lettera di A. Spina a C. Campo del 20 ottobre '63'', in ''Cristina Campo − Alessandro Spina, Carteggio'', p. 125.</ref>
 
==Note==