Orca: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Codas (discussione | contributi)
Riga 8:
*La [[predazione]] ci appare ancora più fastidiosa se il predatore sembra prendersi beffa o giocare con la preda, come fa il gatto con il topo o l'orca con la [[foca]]. ([[Roberto Marchesini]])
*Una delle specie di questa famiglia, l'Orca (Orcinus Orca) è conosciuta sin dalla più remota antichità, ed è famosa per la sua ferocia. Cosa strana! gli osservatori moderni concordano sopra questo ultimo punto coi naturalisti antichi. Quest'animale è un delfino robusto, compresso, con piccola testa, dorso convesso, pinne laterali lunghe e pinna caudale larga, robusta, marginata in forma di S; ha da 11 a 13 denti robusti a mo' di quelli dei carnivori: è nero lucente al disopra, al disotto bianco di porcellana con sfumatura gialliccia. Sotto e dietro l'occhio trovasi una macchia allungata, bianca, che ha fatto dare all'animale dagli antichi il nome di delfino montone. ([[Alfred Edmund Brehm]])
*Orca, per chiamarla col nome e l'abitudine di dare morte e di non riceverne, con cui veniva mentovata nel famoso libro figurato del Delegato di Spiaggia; ferone, invece, come vieneintesa nei mari intorno alla [[Sicilia]], per il fatto curioso, misteriosissimo, di avere in comune con la ferala coda, la coda piatta invece che di taglio, la coda e se si eccettua la dannosità diversamente calibrata, nient'altro. Ma la coda piatta, che gli fa il nuotare quasi cristiano, alla Bacigalupo, con quello strabilio di velocità che sviluppa, oceano o mare, l'hanno solo fera e ferone: ed è sotto l'impressione di quest'arcano che l'Orca viene chiamata ferone dalla famigerata fera nei mari di Sicilia che toccano [[Africa]], [[Gibilterra]], [[Spagna]]. Sono i mari dove appare almeno una volta nella vita di un pescatore: una sola, ma le conseguenze del suo passaggio durano poi per molto, moltissimo tempo, come quelle del vaiolo nel giallore trapunto della faccia. ([[Stefano D'Arrigo]])
 
===[[Arthur Herzog]]===
*Affascinato, lui fissava il mostro negli occhi. Che cosa scorgeva, là in fondo? Visti da vicino, non erano rossi, erano color ambra. Due pozze d'ambra, profonde e limpide. Il ghiaccio si inclinava e lui cominciava a slittare. Nelle due pozze di fronte a lui si annidava qualcosa, e non era affatto qualcosa di malevolo, ma al contrario di selvaggio, di libero, di bello!