Zlata Filipović: differenze tra le versioni

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*''Martedì 22 ottobre 1991''<br>[...] Alcuni riservisti del Montenegro sono entrati in Erzegovina. Perché? Per fare cosa? Politica, a quanto pare, ma io non capisco niente di politica. Dopo la Slovenia e la Croazia, i venti di guerra stanno forse soffiando sulla Bosnia Erzegovina??? No, non è possibile! (pp. 15-16)
*''Martedì 23 ottobre 1991''<br>A Dubrovnik è in corso una vera e propria guerra, ci sono dei bombardamenti terribili. La gente sta nei rifugi, senza acqua e senza elettricità, i telefoni non funzionano. La televisione trasmette delle immagini spaventose. Papà e mamma sono preoccupati. È possibile che stiano distruggendo una città così bella? È stato proprio lì, nel Palazzo ducale, che hanno pronunciato il fatidico «Sì». Mamma dice che Dubrovnik è la città più bella del mondo e che non deve essere distrutta!!! (p. 16)
*''Giovedì 14 novembre 1991''<br>[...] Guerra in Croazia, guerra a Dubrovnik, riservisti in Erzegovina. Papà e mamma non fanno che guardare le notizie alla TV. Sono preoccupati. Spesso mamma piange vedendo quelle terribili immagini. Con i loro amici parlano quasi sempre di politica. Cos'è la politica? Non ne ho la più pallida idea. E a dire il vero non mi interessa neanche tanto. Ho appena finito di guardare ''[[Voci nella notte (serie televisiva)|Midnight Caller]]'' in TV. (pp. 18-19)
*''Martedì 24 marzo 1991''<br>[...] Da tutte le parti arrivano notizie e immagini sconcertanti. Papà e mamma non mi lasciano guardare il telegiornale, ma non si possono nascondere a noi bambini tutte le cose orribili che stanno succedendo. La gente è di nuovo triste e preoccupata. I Caschi Blu (sarebbe meglio dire i berretti blu) sono arrivati a Sarajevo. Ora ci sentiamo più sicuri. E i «ragazzi» si sono ritirati dalla scena. (p. 33)
*''Venerdì 3 aprile 1992''<br>''Cara Mimmy'',<br>[...] Papà è tornato da Zenica sconvolto. Dice che alle stazioni ferroviarie e dei pullman c'è una folla tremenda. La gente sta lasciando Sarajevo, uno spettacolo penoso. Sono tutte vittime della disinformazione. Le madri partono con i bambini mentre i padri rimangono, oppure partono solo i bambini e i genitori restano. Sono tutti in lacrime. Papà dice che non avrebbe mai voluto assistere a scene del genere. (pp. 34-35)