Francesco Petrarca: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni su Francesco Petrarca: Antonio Zardo: Petrarca e i medici
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*Ciò che conta del Petrarca in una storia della lingua italiana è solo la sua [[Poesia lirica|lirica]]; di [[prosa]] italiana non abbiamo nulla (non contano le poche righe di una lettera a Leonardo Beccanugi); lontana e indiretta è l'importanza delle sue opere latine. ([[Bruno Migliorini]])
*Ciò che nella letteratura antica valse ad affascinarlo fu il suo carattere d'opera d'arte. Per la prima volta, dopo secoli, la perfezione della forma determinava le predilezioni d'un intelletto. Quella ricerca del bello per se stesso, quella distinzione fra le produzioni che lo rivelano in modo diverso, costituiscono una delle iniziative del Petrarca più feconde, e restaurano al tempo stesso, alla fine di quel Medioevo a cui rimase ignota, la critica letteraria... ([[Pierre de Nolhac]])
 
*È nota l'avversione o, a meglio dire, il disprezzo del Petrarca pei medici, ai quali prestava poca o punta fede. I medici se ne vendicarono ingiuriandolo e calunniandolo, ed egli si sfogò contro di essi in invettive, delle quali, per tacere dei famosi quattro libri ''contra medicum quemdam'', abbonda il suo Epistolario. ([[Antonio Zardo]])
*La provenienza di [[Dante Alighieri|Dante]] è aristotelica: scuola, dunque, d'uno che ha prepotentemente creduto nell'uomo animale politico, nella città, nel cittadino... Dire "civis" è lo stesso che dire "civilitas" e difatti su codesti termini punta Dante, assertore della società civile: d'una civiltà ch'è, insieme, ordine giuridico politico religioso, Stato. Viceversa, nel Petrarca è l'"homo" che trova la sua celebrazione, l'individuo che, in quanto creatura, prima ancora che farsi membro di consociazione politica, ha in sé la sua possibilità di redenzione e di perfezione, magari al di fuori della società. E quasi contro la "civilitas" dantesca, è l'"humanitas" che viene rivendicata e curata, quella condizione primaria ed ultima che consente, al di fuori delle strutture sociali, la parentela dell'uomo col [[Gesù|Figliuol dell'Uomo]]. ([[Rodolfo De Mattei]])
*La sua "capacità di introspezione" lo rende romantico e moderno. ([[Giuseppe Prezzolini]], da ''Storia tascabile della letteratura italiana'' – Biblioteca del Vascello, 1993)