Ettore Ciccotti: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Ettore Ciccotti==
*[...] chi innovò radicalmente i criteri direttivi della battaglia, fu, nella breve e fortunata sua carriera, [[EpaminondaSparta]], checi puòpresenta considerarsiil cometipo ilpiù geniale inventorecompleto e pionieremeglio conservato di metodiuna applicatidivisione poidi da Filippolavoro e specialmente,di conuna importanzaconseguente storico-mondiale,specificazione dadi Alessandro.<br>All'attacco frontalefunzioni e simultaneo di tutta l'ordinanzaorgani, Epaminonda sostituì un metodo per cui, contrariamenteuna all'usopopolazione precedente,di l'alasoggetti sinistra,attendeva ovealla eglicoltivazione concentrava il nerbo delle suedella forzeterra, avevaprovvedendo l'offensivaalimento, mentre l'alauna destra,più messaristretta puramentepopolazione sulladi difensiva,dominatori facevaesercitava semplicementeil dellacomando resistenza e teneva a badacoltivando l'alaesercizio destra nemica, intanto che la sua ala sinistra, facilmente vittoriosa per la forza preponderante, dopo avere sgominata l'ala destra dell'avversario, ne scompigliava l'ala sinistra, attaccandola didelle fiancoarmi.<ref>Da ''[https://archive.org/details/laguerraelapace01ciccgoog/page/n10/mode/1up La guerra e la pace nel mondo antico]'', Fratelli Bocca editori, Torino, 1901, ppp. 182-18350.</ref>
 
*[...] chi innovò radicalmente i criteri direttivi della battaglia, fu, nella breve e fortunata sua carriera, [[Epaminonda]], che può considerarsi come il geniale inventore e pioniere di metodi applicati poi da Filippo e specialmente, con importanza storico-mondiale, da Alessandro.<br>All'attacco frontale e simultaneo di tutta l'ordinanza, Epaminonda sostituì un metodo per cui, contrariamente all'uso precedente, l'ala sinistra, ove egli concentrava il nerbo delle sue forze, aveva l'offensiva, mentre l'ala destra, messa puramente sulla difensiva, faceva semplicemente della resistenza e teneva a bada l'ala destra nemica, intanto che la sua ala sinistra, facilmente vittoriosa per la forza preponderante, dopo avere sgominata l'ala destra dell'avversario, ne scompigliava l'ala sinistra, attaccandola di fianco.<ref>Da ''La guerra e la pace nel mondo antico'', ''cit.'', pp. 182-183.</ref>
 
*La [[pace]] è equilibrio, che ha bisogno di essere stabile, se si vuole stabile pace; e non vi è né equilibrio, né pace, dove la forza è base e legame della vita, e popolo è congiunto a popolo, individuo a individuo, non da mutuo scambio di servigi e uguale correlazione di diritti e di doveri, ma da una legge di servitù che fa l'uomo e l'opera sua mezzo a un altro uomo. Non vi è equilibrio, né pace, dove qua la mancanza del necessario, là il desiderio e la possibilità del superfluo creano, a vicenda, lo scontento e la preoccupazione, la minaccia e la cupidigia, l'aggressione ch'è difesa e la difesa ch'è aggressione, cioè la guerra, in cui la forza non si risolve, ma si perpetua come in un circolo vizioso, per rigermogliare esacerbata e moltiplicata in altre guerre, in altre violenze, in altri motivi di conflitto.<ref>Da ''La guerra e la pace nel mondo antico'', ''cit.'', p. 229.</ref>