Gino Monaldi: differenze tra le versioni

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*Il ''Don Carlos'', per il carattere aristocratico dello stile, e per quel non so che d'indeterminato che apparisce talvolta a motivo della disparata modellatura del contenuto melodico e della sua veste sinfonica, è una delle opere le più difficili a dirigersi. Ed ecco una ragione precipua delle sue differenti fasi sul teatro. A Parigi<ref>La prima rappresentazione dell'opera ebbe luogo a Parigi l'11 marzo 1867 alla ''Salle Le Peletier'' del ''Théâtre de l'Académie Impériale de Musique''.</ref> l'esecuzione riuscì accurata, ma fredda. (cap. XX, p. 194)
 
*[[Angelo Mariani]] era considerato in quell'epoca il direttore principe, il direttore genio! L'orchestra italiana, sotto di lui, erasi infatti trasformata. Prima del Mariani, i direttori, riputati anche i più valenti, si erano limitati ad ottenere dall'orchestra esattezza, equilibrio, intonazione, ossia le qualità indispensabili ad una buona esecuzione. Con lui la orchestra si elevò ad un tratto alla missione di interprete, di collaboratrice vera del pensiero e del sentimento dell'autore. (cap. XX, p. 194)
 
*Sino dalla prima rappresentazione di Milano {{NDR|dell'''Otello''}}, tutti avevano detto che non sarebbe stato possibile vedere e udire in seguito uno Jago non interpretato da [[Victor Maurel|Maurel]], né un protagonista che non fosse il Tamagno. Sebbene l'affermazione apparisse troppo esclusiva, nondimeno {{sic|fuvvi}} in essa gran parte di vero. Basta infatti avere udito, per esempio, il solo ''Credo'', detto da altri per persuadersene. In questo pezzo magistrale la collaborazione del Maurel è di una efficacia mirabile. (cap. XXVII, pp. 260-261)