Jean Cocteau: differenze tra le versioni

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*Entro nel [[Palais-Royal]] e di cortile in cortile, di colonnato in colonnato, rientro a casa mia, nella città proibita, la città cinese, Padova, Venezia, Hong-Kong dei teatranti di [[Balzac]]. (pp. 15-16)
*Il Palais-Royal è una piccola città nella città, circondata da una muraglia cinese, da case ammassate, che sporgono, si schiacciano, si compenetrano, forate da ripide scale e sordidi passaggi che sbucano si Parigi. Di notte, i cancelli di questi passaggi pieni di gatti neri vengono chiusi. Si chiudono i cancelli del Palais-Royal. Si chiude la città dei fantasmi della Rivoluzione. (p. 17)
*Stato a trovare [[Chanel]]. «Non ho mai fatto vestiti, dice, ho fatto la moda. Per chi la farei oggi? Non lavoro più perché non ci sono più le donne che potrei vestire.» (p. 39)
*Cena con [[Misia Sert]] al Realis de Porquerolles. La trovo leggera, generosa, ''giovane''. «Non ho mai avuto bisogno del necessario, dice, ma non saprei fare a meno del superfluo». Parliamo di [[Stéphane Mallarmé|Mallarmé]]: «Era fiero della sua barca. Aveva paura che [[Toulouse-Lautrec|Lautrec]] gliela sporcasse. Aveva una bella vela bianca e, sulla bandiera, la scritta S.M. Lui diceva: ''Sua Maestà''. S.M. Era lui, la sua personale maestà». (p. 40)
*{{NDR|Su Misia Sert}} Penso ai tesori che sono passati tra le mani di questa donna straordinaria. I menù decorati da Lautrec. Il ritratto eseguito da [[Pierre-Auguste Renoir|Renoir]]. Va a trovare Renoir e gli confessa che ha bisogno di denaro e vuol vendere il ritratto. E Renoir, mostrando le sue tele: «Lo venda e ne prenda un'altra. Sono tutte sue». (p. 40)