János Kádár: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulla [[rivoluzione ungherese del 1956]]}} Sebbene in occidente si sia sempre pensato che dopo la sconfitta della controrivoluzione sarebbe seguita una reppressione in massa, ciò non è avvenuto. A nessuno è stata e sarà attribuita la responsabilità di avere partecipato in quel periodo a qualche sfilata o manifestazione, purché non abbia commesso dei gravi fatti controrivoluzionari. (dichiarazione al parlamento ungherese nel 9 maggio 1957)<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1957/05/10/page_008.pdf ''Modificato e rafforzato il governo di Janos Kadar''], ''L'Unità'', 10 giugno 1957</ref>
*Noi condaniamo le posizioni cinesi perché sappiamo che non sono le frasi rivoluzionarie quelle che contano, ma i fatti. È meglio una concreta realizzazione che porti avanti il benessere popolare che non certe parole d'ordine inneggianti alla rivoluzione. (dichiarazione al Kis Stadion a Budapest nel 6 agosto 1963)<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1963/08/07/page_010.pdf ''Fra pochi giorni la firma del governo magiaro''], ''L'Unità'', 7 agosto 1963</ref>
*Credo e spero che non vi sarà guerra tra l'URSS e la Cina. Questa guerra sarebbe una tragedia non solo per i paesi socialisti, ma per tutta l'umanità. (dichiarazione alla sala San Giorgio a Mosca, 14 giugno 1969)<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1969/06/15/page_006.pdf ''Kadar dichiara che la conferenza si concluderà con un successo''], ''L'Unità'', 14 giugno 1969.</ref>
*Noi denunciamo le meschinità nazionalistiche, il nazionalismo borghese, l'antisovietismo e le iniziative scissionistiche che minano l'unità del nostro movimento e in particolare la rivoltante manifestazione di tali tendenze rappresentata dal maoismo. (da un discorso al XXV congresso del Pcus, 1976)<ref>Citato in ''La Civiltà cattolica'', anno 127 , 1976, volume secondo</ref>
*L'Ungheria non è uno Stato comunista, e da vecchio comunista me ne dolgo. Si avvia solo verso il socialismo e quindi deve tenere conto che esiste il denaro, la produzione, il mercato. Capitalista o socialista che sia, la società deve confrontarsi con queste leggi precise. Una fabbrica in Occidente deve produrre profitto sennò fallisce: all'Est deve essere lo stesso. (dichiarazione durante una conferenza stampa a Bruxelles nel 17 novembre 1987)<ref>Citato in ''[https://archivio.unita.news/assets/main/1987/11/18/page_009.pdf Kadar: «Sbagliano quei paesi occidentali che temono il disarmo»]'', ''L'Unità'', 18 novembre 1987.</ref>