Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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ortografia
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*'''Armesso''': Volete, dunque, parer cane che morde, a fin che non ardisca ognuno di molestarvi?<br />'''Filoteo''': Cossí è, perché desidero la quiete, e mi dispiace il dispiacere.<br />'''Armesso''': Sí, ma giudicano che procedete troppo rigorosamente.<br />'''Filoteo''': A fine che non tornino un'altra volta essi, ed altri imparino di non venir a disputar meco e con altro, trattando con simili mezzi termini queste conclusioni.<br />'''Armesso''': La offesa fu privata, la vendetta è publica.<br />'''Filoteo''': Non per questo è ingiusta; perché molti errori si commettono in privato, che giustamente si castigano in publico.<br />'''Armesso''': Ma con ciò venite a guastare la vostra riputazione, e vi fate piú biasimevole che coloro; perché publicamente se dirà che siete impaziente, fantastico, bizarro, capo sventato.<br />'''Filoteo''': Non mi curo, pur che oltre non mi siano essi o altri molesti; e per questo mostro il cinico bastone, acciò che mi lascino star co' fatti miei in pace; e se non mi vogliono far carezze, non vegnano ad esercitar la loro inciviltà sopra di me. (dialogo I)
*Voglio che siano considerate due sorte di forme: l'una, la quale è causa, non già efficiente, ma per la quale l'efficiente effettua; l'altra è principio, la quale da l'efficiente è suscitata da la materia. (Teofilo: dialogo II)
*Dico dunque, che la tavola come tavola non è animata, né la veste, né il cuoio come cuoio, né il vetro come vetro; ma, come cose naturali e composte, hanno in sé la materia e la forma. Sia pur cosa quanto piccola e minima si voglia, ha in sé parte di sustanza spirituale; la quale, se trova il soggetto disposto, si stende ad esser pianta, ad esser animale, e riceve membri di qualsivoglia corpo che comunmentecomunemente se dice animato: perché spirto si trova in tutte le cose, e non è minimo corpusculo che non contegna cotal porzione in sé che non inanimi. (Teofilo: dialogo II)
*Se dunque il spirto, la [[anima del mondo|anima]], la vita si ritrova in tutte le cose e, secondo certi gradi, empie tutta la materia; viene certamente ad essere il vero atto e la vera forma de tutte le cose. L'anima, dunque, del mondo è il principio formale constitutivo de l'universo e di ciò che in quello si contiene. Dico che, se la vita si trova in tutte le cose, l'anima viene ad esser forma di tutte le cose: quella per tutto è presidente alla materia e signoreggia nelli composti, effettua la composizione e consistenzia de le parti. E però la persistenza non meno par che si convegna a cotal forma, che a la materia. (Teofilo: dialogo II)
*La materia della natura non ha forma alcuna assolutamente; ma la materia dell'[[arte]] è una cosa formata già della natura. (Teofilo: dialogo III)