Marco Tabarrini: differenze tra le versioni

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*Editore e direttore delle opere che di mano in mano uscivano dal suo Gabinetto, {{NDR|Vieusseux}} a tutto provvedeva con meravigliosa prontezza e avvedimento. Quello che di più degno negli studi e nelle istituzioni educative si tentò in Toscana in questi ultimi quarant'anni, si deve in gran parte alla sua opera e ai suoi consigli. E chi non lo crede, volga gli occhi indietro, e ci mostri in Firenze alito fecondo di vita intellettuale che non derivasse da lui. (p. 67)
 
*[[Carlo Milanesi]] era d'aspetto franco e geniale, e l'anima gli traspariva dagli occhi vivissimi; l'ingegno aveva pronto insieme e paziente d'ogni più umile lavoro; i modi semplici e casalinghi. AloAllo stile facile e pulito non cercò ornamenti artificiosi, ma l'uso delle scritture antiche gli dette una venustà naturale e scorrevole, come acqua limpida derivata da pura sorgente. (p. 114)
 
*Il [[Pietro Capei|Capei]] portava con sé riputazione di sapere, coscienza scrupolosa nell'adempimento del proprio ufficio, severità per le discipline scolastiche. Il modo suo d'insegnare, sulle prime, non avea nulla di attraente; arido nella forma, dogmatico e dottrinale nella sostanza, chiuso nella precisione delle formule dei romani giureconsulti, sembrava fatto per mortificare le fantasie giovanili. Ciò non di meno i giovani lo seguivano con amore, poiché presto si avvedevano che quel paziente tirocinio conduceva ad una perfetta cognizione del diritto romano; e che decifrando con diligenza quelle lezioni pienissime di dottrine giuridiche e di illustrazioni storiche, la mente era nutrita di cose e non pasciuta di parole. (pp. 145-146)