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===''Spigolando...''===
*''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''')
<ref>Dalla presentazione a Paolo VI del ''Breve esame critico del Novus Ordo Missae''.</ref>
*Beatissimo Padre, esaminato e fatto esaminare il "''Novus ordo''" preparato dagli esperti del ''Consilum ad exequendanm Constitutionem de Sacra Liturgia'', dopo una lunga riflessione e preghiera sentiamo il dovere, dinanzi a Dio e alla Santità Vostra di esprimere le considerazioni seguenti:<br>1. Come dimostra sufficientemente il pur breve esame critico allegato – opera di uno scelto gruppo di teologi, liturgisti e pastori di anime – il "''Novus Ordo Missae''", considerati gli elementi nuovi, suscettibili di pur diversa valutazione, che vi appaiono sottesi e implicati, rappresenta, nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa, quale fu formulata nella sessione XXII del Concilio Tridentino, il quale, fissando definitivamente i "canoni" del rito, eresse una barriera invalicabile contro qualunque eresia che intaccasse l'integrità del mistero.<br>2. Le ragioni pastorali addotte a sostegno di tale gravissima frattura – anche se di fronte alle ragioni dottrinali avessero diritto di sussistere – non appaiono sufficienti. Quanto di nuovo appare nel "''Novus Ordo Missae''" e, per contro, quanto {{NDR|di}} perenne vi trova soltanto un posto minore o diverso, se pure ancor ve lo trova, potrebbe dar forza di certezza al dubbio – già serpeggiante purtroppo in numerosi ambienti - che verità sempre credute dal popolo cristiano possano mutarsi o tacersi senza infedeltà al sacro deposito dottrinale cui la fede cattolica è vincolata in eterno. Le recenti riforme hanno dimostrato a sufficienza che nuovi mutamenti nella liturgia non porterebbero se non al totale disorientamento dei fedeli che già danno segni di insofferenza e di inequivocabile diminuzione di Fede. Nella parte migliore del Clero ciò {{sic|che}} si concreta in una torturante crisi di coscienza di cui abbiamo innumerevoli e quotidiane testimonianze. (Cardinali '''Alfredo Ottaviani''' e '''Antonio Bacci''')<ref>Dalla presentazione a Paolo VI del ''Breve esame critico del Novus Ordo Missae''.</ref>
*{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''')
:''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref>