John Coltrane: differenze tra le versioni

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* Sotto il profilo tecnico ci sono certe cose che mi piace inserire nei miei assolo. Per farlo devo avere a disposizione il materiale giusto. Funzionale allo swing, ad essere variato. Voglio riprendere vari tipi di musica e inserirli in un contesto jazzistico per suonarli con i miei strumenti. Mi piace la musica orientale e Yusef Lateef è uno che per qualche tempo l' ha utilizzata facendola confluire nel suo modo di suonare. Ornette Coleman suona a volte con un concetto spagnoleggiante, come pure con altri concetti musicali dai profumi esotici. In questi approcci musicali ci sono delle cose alle quali posso attingere per adattarle al modo in cui a me piace suonare. ''(Da Coltrane On Coltrane, di John Coltrane in collaborazione con Don Demicheal, in Down Beat, 29 settembre 1960)''
* Non so esattamente ciò che sto cercando, qualcosa che non è stato ancora suonato. Non so che cosa è. So che lo sentirò nel momento in cui me ne impossesserò, ma anche allora continuerò a cercare. ''(Riportato da Frank Kofsky nelle note di copertina scritte per l'album The John Coltrane Quartet Plays)''
* Stavo provando a fare qualcosa…. C'era qualcosa che volevo fare musicalmente e arrivai alla conclusione che potevo fare due cose: avere un gruppo che suonasse nel modo in cui eravamo soliti suonare, o un gruppo che seguisse la direzione che ora ha preso il mio gruppo. E io potrei unire questi due gruppi seguendo questi concetti. ''(Riportato in Black Nationalism And The Revolution In Music, di Frank Kofsky, Pathfinder Press , 1970)''
* Pharoah Sanders mi aiuta a rimanere in vita, a volte, perché il ritmo che sto sostenendo è fisicamente molto intenso. Sento che mi fa piacere avere questa forza nel gruppo e in qualsiasi altro luogo. Pharoah è molto forte nello spirito e nella volontà, mi capisce queste sono le cose che mi piace avere attorno a me. Nel vecchio gruppo Elvin aveva questa forza. Io devo sempre avere vicino a me qualcuno con questa forza. ''(Riportato in Black Nationalism And The Revolution In Music, di Frank Kofsky, Pathfinder Press, 1970)''
* Non c'è mai fine. Ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare. E c'è la necessità di purificare sempre più questi sentimenti, questi suoni, per arrivare ad immaginare allo stato puro ciò che abbiamo scoperto. In modo da riuscire a vedere con maggior chiarezza ciò che siamo. Solo così riusciamo a dare a chi ci ascolta l'essenza, il meglio di ciò che siamo. ''(Riportato da Nat Hentoff nelle note di copertina scritte per l'album Meditation)''