Francesco Gonin: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Francesco Gonin==
*I disegni di [[Francesco Hayez|Hayez]] non parvero soddisfacenti. Fu chiamato il francese Boulanger. Nemmeno di disegni di Boulanger furono giudicati con favore. Poi [[Massimo d'Azeglio|d'Azeglio]] venne con un certo pittore Gonin. I disegni di Gonin [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] li trovò bellissimi. Egli iniziò a scrivere a Gonin quasi giornalmente. «Mio cro Gonin». Furono fatti venire da Parigi degli incisori. Fu messa in piedi una piccola tipografia in via San Pietro dell'Orto. ([[Natalia Ginzburg]])
 
===[[Salvatore Silvano Nigro]]===
*La percezione di parole e immagini è sempre sincronica, nella Quarantana. Non è per niente divaricata. E le vignette non sono inerti. Fanno parte del testo, con il quale interagiscono. Sono un'altra forma (ineliminabile) della scrittura manzoniana. A chiusura del capitolo XXVI, [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] vuole una illustrazione. Dà le necessarie istruzioni a Gonin: «parte di figura coll'indice d'una mano sotto un occhio; quell'atto cioè con cui si burla facilmente uno che, credendo d'averla indovinata, s'inganna».