Leopoldo Pullè: differenze tra le versioni

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*È noto come il povero Re [[Umberto I di Savoia|Umberto]] s'ingerisse personalmente di tutta l'amministrazione della Sua Casa; che sapeva, conosceva tutto, che nulla gli sfuggiva.<br>Semplice nei gusti, frugale e astemio, non beveva che acqua pura in grandi bicchieri sempre pieni di ghiaccio. Aveva però una speciale predilezione, una specie di passione per le pere, ch'egli a Monza coltivava con molta cura e che, con grande piacere affettava, sbucciava, e assaporava, per quanto fossero grosse. Anzi, in fatto di pere, S. M. non ammetteva rivali!... Le sue di Monza, per sapore e per volume, volere o volare, dovevano battere tutte le pere del mondo! (parte seconda, p. 297)
*Insieme con essi {{NDR|il ministro della guerra Ettore Bertolè-Viale e il generale Giuseppe Salvatore Pianell}} è pure il biondo generale [[Fiorenzo Bava Beccaris]], un eroe di quattro campagne, la più dolce creatura del mondo, divenuta a un tratto, per uso e consumo dei fabbricatori di rivoluzioni, dopo le dolorose giornate del maggio 1898<ref>Nel maggio 1898, a Milano, il generale Bava Beccaris, represse duramente la rivolta di una parte della popolazione che protestava per le condizioni di lavoro e l'aumento del prezzo del pane. Tra la popolazione civile si contarono più di ottanta morti.</ref>, il Giulay, il Radetzki, l'Hainau d'Italia... o giù di lì. (parte seconda, pp. 302-303)
 
*Bisogna notare che il marchese [[Antonio Starabba, marchese di Rudinì|Di Rudinì]], a Corte, non aveva che pochi amici. La morte del conte Visone gli avrebbe offerto forse l'occasione di nominare – come avrebbe tentato Crispi – un ministro politico di sua fiducia presso la persona del Re; ma lui, anima troppo superiore di fatalista, non pensò mai all'opportunità di coprire quel vuoto... anche per evitare una noia a S. M., che non amava vedersi intorno visi nuovi.<br>Rudinì, a chi ripetutamente gli consigliava tale nomina, rispondeva, a propria scusa, che non si sentiva abbastanza forte per imporsi alla Corona... E, fra una stretta di spalle e l'altra, non ne fece mai nulla. (cap. VIII, p. 368)
 
==Note==