Denis Mukwege: differenze tra le versioni

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*Quando guidi la tua auto elettrica; quando usi il tuo smartphone o ammiri i tuoi gioielli, prenditi un minuto per riflettere sul costo umano della produzione di questi oggetti.
*Il popolo congolese è stato umiliato, maltrattato e massacrato per più di due decenni sotto gli occhi della comunità internazionale.<br>Oggi, grazie alle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione, nessuno può dire: 'Non lo sapevo'.
 
{{Int|Da ''[http://www.voceevangelica.ch/voceevangelica/home/2019/09/Denis-Mukwege-intervista.html L'uomo che ripara le donne]''|Intervista di Paolo Tognina, ''Voceevangelica.ch'', 30 settembre 2019}}
*Il conflitto nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo non è un conflitto etnico, o tra nazioni, o tra provincie in guerra tra di loro, ma è un conflitto legato alle ricchezze naturali, ai minerali. Abbiamo fatto delle ricerche che dimostrano come i conflitti scoppino soprattutto là dove si trovano il tungsteno, lo stagno, il tantalio e l'oro.
*Oggi cresce, in tutti i Paesi occidentali, la domanda di vetture elettriche. Per costruire le batterie di quelle auto serve il cobalto. Purtroppo quel minerale si trova in grandi quantità nella Repubblica democratica del Congo. Abbiamo perciò paura che l'avvento delle auto elettriche possa segnare l'inizio di un nuovo conflitto, che potrebbe causare molte vittime, originato dalla caccia al cobalto.
*Il fatto che io sia stato insignito del Premio Nobel è risaputo all'estero, ma non nel mio Paese. Il giorno in cui ho ricevuto il Nobel, a Oslo, la televisione nazionale ha trasmesso una partita di pallacanestro. Questo aneddoto vi può far capire come non mi senta affatto al sicuro. Ogni giorno ricevo minacce. Quando sono in Congo vivo sotto la costante protezione delle Nazioni Unite. E anche il personale con cui lavoro riceve continuamente delle minacce.
*Come cristiano credo nel ruolo profetico della chiesa. In una società alla deriva e che non cammina secondo la volontà di Dio, questo ruolo consiste nel dire ai dirigenti quale sia la volontà di Dio. Quando io denuncio le violenze e gli stupri, dico che si tratta di violenze commesse per distruggere l'individuo, la comunità e anche la chiesa. La violenza compiuta su di una donna, stuprata davanti ai suoi bambini e a suo marito, equivale a distruggere quella donna, creata a immagine di Dio. Lottare per i diritti umani per me non significa affatto allontanarmi dalla mia fede cristiana, e anche quando curo le vittime della violenza non mi allontano dalla fede perché anche Gesù, quando ha incontrato dei malati, li ha curati, fisicamente e spiritualmente.
*Ci sono due cose che mi aiutano quando mi sento disperato. La prima cosa è la mia fede. La seconda cosa sono le donne che curo. Curando delle donne, ho scoperto che esse hanno una forza eccezionale. Molte donne arrivate da me, in ospedale, erano in condizioni disperate. Avevano perso il marito, tutta la loro famiglia, ed erano entrate in ospedale in stato di coma. Ma non appena si svegliano - dal coma, o dall'anestesia -, la prima domanda che quelle donne pongono è "dove sono i miei figli? Dov'è mio marito?". Si chiedono dove stiano gli altri, e in quali condizioni. Quando vedo questa reazione da parte delle donne, rimango colpito. Le donne tendono a occuparsi degli altri, e si preoccupano che gli altri - che stanno intorno a loro -, stiano bene. Dunque io dico a me stesso: "Se c'è qualcosa che io posso fare per quelle donne coraggiose di cui mi prendo cura, è aggiungere una goccia all'oceano d'amore che esse per prime donano". Più volte mi sono perso d'animo, ma attraverso le loro parole, attraverso le loro azioni, ho ritrovato la forza di riprendere il mio lavoro.
*Gli uomini possono fare la differenza. Le donne si sono battute per oltre cento anni per ottenere la parità, è ora che gli uomini rispondano a loro volta in modo positivo.
 
==''Figlie ferite dell'Africa''==