Lucio Anneo Seneca: differenze tra le versioni

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*Abbandona ogni [[preoccupazione]] per la tua esistenza e te la renderai piacevole. (4, 6; 2010)
*Agli [[animale|animali]] è concesso soltanto il presente, che è brevissimo [e] fugace: del passato hanno un vago ricordo, che può essere richiamato alla loro memoria solo dall'impatto con le cose presenti. (124, 17; 2000)
*Anche da un piccolo corpo deforme può uscire uno spirito veramente forte e virtuoso. (66, 3)<ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X</ref>
*[...] anche gli animali ancora in tenera età e appena usciti dall'utero materno o dall'uovo sanno subito che cosa può essere pericoloso ed evitano ciò che può essere causa di morte: quelli che sono preda degli uccelli [[rapace|rapaci]] ne temono anche l'ombra, quando questi passano in volo. Nessun animale viene alla luce senza la paura della morte. (121, 18; 2000)
*[...] c'è grande differenza fra il non volere e il non sapere fare il male. (90, 46; 2000)
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*Comandare a se stessi è la forma più grande di comando.
:''Imperare sibi maximum imperium est.'' (CXIII, 30)
*Dal male non può nascere il bene, come un fico non nasce da un olivo: il frutto corrisponde al seme. (87, 25)<ref name=diz/>
*Devi sapere che Ulisse non affrontò tante peripezie nella navigazione perché era perseguitato da Nettuno: egli soffriva di mal di mare. Proprio come lui, dovunque dovrò andare per mare, vi giungerò dopo vent'anni. [...] <br>Una leggera febbretta può sfuggire all'attenzione, ma, se aumenta e diventa un'autentica febbre che brucia, anche l'uomo più resistente e più avvezzo alle sofferenze è costretto a confessare l'infermità. [...] <br>Il contrario avviene nelle infermità che colpiscono l'animo: quanto più uno sta male, tanto meno se ne accorge. Non te ne devi meravigliare, carissimo Lucilio. Infatti, chi è appena assopito, anche durante il sonno percepisce le immagini dei sogni; e talvolta, dormendo, si rende conto di dormire. Ma un sonno pesante estingue anche i sogno e sommerge l'anima in una completa incoscienza. Perché nessuno confessa i suoi vizi? Perché è ancora sotto il loro dominio. Può raccontare i propri sogni solo chi ne è guarito. Perciò, svegliamoci, per poter prendere coscienza dei nostri errori. Solo la filosofia riuscirà a destarci, e a scuoterci dal pesante sonno: consacrati tutto a lei. Tu sei degno di lei ed ella è degna di te: abbracciatevi. (lettera 53; 1975)
*Di [[tempo]] non ne abbiamo poco, ne sprechiamo tanto. L'uomo grande non permette che gli si porti via neanche un minuto del tempo che gli appartiene.
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*In mezzo agli stessi piaceri nascono le cause del dolore. (91, 5)
*In verità non è [[povertà]], se è lieta; povero è non chi possiede poco, ma chi desidera di più. (2, 6; 2000)
*Io sono troppo grande e troppo superiore è il destino per cui sono nato, perché io possa rimanere schiavo del mio corpo. (65, 21)<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X<name=diz/ref>
*L'amore non può coesistere col timore. (47, 18)
:''Non potest amor cum timore misceri''.
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:''Desines timere si sperare desieris.''
*"Sono schiavi." No, sono uomini. "Sono schiavi". No, vivono nella tua stessa casa. "Sono schiavi". No, umili amici. "Sono schiavi." No, compagni di schiavitù, se pensi che la sorte ha uguale potere su noi e su loro. (Epistola 47,1)
*Sono più le cose che ci spaventano che quelle che fanno effettivamente male, e siamo travagliati più per le apparenze che per i fatti reali. (13, 4)<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X<name=diz/ref>
*Ti dirò che cosa oggi mi è piaciuto in [[Ecatone di Rodi|Ecatone]]. «Mi chiedi» egli scrive «quale è stato il mio progresso? Ho cominciato ad essere amico di me stesso.» Grande è stato il suo progresso: non rimarrà più solo. Sappi che tutti possono avere quest'amico. (lettera 6; 1975)
*Ti prego, Lucilio carissimo, fa' la sola cosa che può renderti felice: distruggi e calpesta questi beni splendidi solo esteriormente, che uno ti promette o che speri da un altro; aspira al vero bene e godi del tuo. Ma che cosa è "il tuo"? Te stesso e la parte migliore di te. Anche il corpo, povera cosa, benché non se ne possa fare a meno, stimalo necessario più che importante; ci procura piaceri vani, di breve durata, di cui necessariamente ci pentiamo e che, se non li frena una grande moderazione, hanno un esito opposto. Questo dico: il piacere sta sul filo, e si muta in dolore se non ha misura; ma è difficile tenere una giusta misura in quello che si crede un bene: solo il desiderio, anche intenso, del vero bene è senza pericoli. Vuoi sapere che cosa sia il vero bene o da dove venga? Te lo dirò: dalla buona coscienza, dagli onesti propositi, dalle rette azioni, dal disprezzo del caso, dal tranquillo e costante tenore di vita di chi segue sempre lo stesso cammino. (23, 6-7)