Armando Ravaglioli: differenze tra le versioni

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→‎Il Ghetto di Roma: incipit dall'Introduzione
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==''Il Ghetto di Roma''==
===[[Incipit]]===
Il [[Ghetto di Roma]], detto anche «serraglio degli Ebrei», è stato una entità storico-urbanistica limitata a tre secoli di vita, da quel 12 luglio 1555 quando papa Paolo IV Carafa emanò la bolla ''Cum nimis absurdum'', che ne decretava i confini e la chiusura, al 1848 quando, sotto Pio IX, ne vennero definitivamente scardinati i portoni lasciando liberi i movimenti degli Ebrei nel complesso della vita e delle attività di tutti i Romani. <!--(Introduzione, p. 7)-->
Il riflesso difensivo della cattolicità sotto la pressione della Riforma protestante portò ad una politica di ''apartheid'' nei confronti delle minoranze ebraiche da tanto tempo presenti in tutti i paesi della cristianità. Il loro torto era stato di non aver ambito alla mescolanza culturale ed etnica con le popolazioni maggioritarie, ma anzi di aver voluto conservare la loro specificità nazionale, tetragona ad ogni amalgama e fusione. In ogni luogo della cattolicità venne adottata una politica di netto isolamento dei figli di Giuda in quelle riserve urbane che, dall'esempio e dal nome veneziano (getto), vennero strutturate e chiamate «[[Ghetto|ghetti]]».
 
===Citazioni===
*Il riflesso difensivo della cattolicità sotto la pressione della Riforma protestante portò ad una politica di ''apartheid'' nei confronti delle minoranze ebraiche da tanto tempo presenti in tutti i paesi della cristianità. Il loro torto era stato di non aver ambito alla mescolanza culturale ed etnica con le popolazioni maggioritarie, ma anzi di aver voluto conservare la loro specificità nazionale, tetragona ad ogni amalgama e fusione. In ogni luogo della cattolicità venne adottata una politica di netto isolamento dei figli di Giuda in quelle riserve urbane che, dall'esempio e dal nome veneziano (getto), vennero strutturate e chiamate «[[Ghetto|ghetti]]». (p. 9)
 
*Tanto singolare, e in qualche modo autonoma, era la vita nel Ghetto, che persino il diritto dovette piegarsi ad introdurre speciali istituti, come il cosiddetto «ius gazagà»: esso contemperava il divieto di possedere in proprietà gli alloggi, che quindi erano di proprietà di Cristiani; ma la corresponsione del fitto, stabilito dall'autorità, consentiva una facoltà d'uso indeterminato che si poteva perfino editare! (p. 44)