Cesare Marchi: differenze tra le versioni

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== ''In punta di lingua''==
*L'[[eufemismo]] è una figura retorica che serve per addolcire un concetto troppo crudo o sgradevole. È una sorta di vaselina del pensiero, per cui lo storpio diventa portatore di handicap, il facchino portabagagli, l'assenteista demotivato, il vecchio anziano, la prostituta lucciola. (p. 46)
*Le poche volte che scriviamo una lettera – oggi è più comodo telefonare, il telefono non richiede una brutta copia – una fonte di perplessità è l'uso della [[maiuscolo|maiuscola]]. Quando è obbligatoria?. La maiuscola (dal latino ''maiusculus'', che è il diminutivo di ''maius'', più grande, quindi un po' più grande) si mette all'inzio del discorso. Dopo il punto fermo. Nel discorso diretto: «Dove vai?» «Parto per Milano». Coi nomi propri di persona: Luigi, Stefania, la famiglia Brambilla. (p. 70)
*I programmi trimestrali della [[Rai]], compilati su grandi fogli recanti le date di ogni singola trasmissione, le ore e i minuti della durata, le caratteristiche tecniche ecc. si chiamano ''[[palinsesto|palinsesti]]''. Perché questo vocabolo preso in prestito dalla paleografia? Forse perché sono fogli di complicata e confusa scrittura, come quegli antichi manoscritti di pergamena sui quali il testo precedente era stato raschiato, oppure scolorito, e sostituito con altro testo, disposto talvolta in senso trasversale. Così facevano i romani, così si faceva nel Medioevo, dato l'alto costo delle pergamene. la parola, di derivazione greca, è composta da ''pálin'', di nuovo, e dal tema del verbo ''psáo'', raschio. (p. 87)
*Quello delle ripetizioni, delle [[tautologia|tautologie]] (dal greco ''tá autá léghein'', dire le stesse cose) è un campo minato, in cui cadiamo spesso, senza accorgerci. Progetti per il futuro: e quando mai si fanno progetti per il passato? Guglielmo Marconi fu il primo che inventò il telegrafo senza fili: se fosse stato il secondo non sarebbe stato un inventore, bensì un copiatore. (p. 111)