Gherardo Colombo: differenze tra le versioni

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+ pena di morte
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*In [[Italia]] quella tra cittadino e [[legalità]] è una relazione sofferta, la cultura di questo Paese di corporazioni è basata soprattutto su [[furbizia]] e privilegio. Tra prescrizioni, leggi modificate o abrogate, si è arrivati a una riabilitazione complessiva dei corrotti.<ref name=Corrotti>Dall'intervista di Luigi Ferrarella, ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/03_Marzo/17/gherardo_colombo_lascia_toga.shtml Colombo lascia: vedo riabilitati i corrotti]'', ''Corriere.it'', 17 marzo 2007.</ref>
*La [[giustizia]] non può funzionare senza che esista prima una condivisione del fatto che debba funzionare.<ref name=Corrotti/>
 
=== '''Sulle regole (2008)''' <ref>Da ''Sulle regole'', Feltrinelli, Milano, 2008.</ref> ===
* Lo schema organizzativo della società verticale è relativamente semplice, perché le situazioni di conflitto si risolvono il più delle volte applicando il principio della scala gerarchica per cui chi è più in basso deve sempre cedere. A dispetto di tale semplicità, l'esigenza di opacità e di disinformazione appena ricordata favorisce l'istituzione di complesse macchine burocratiche che disperdono conoscenze e responsabilità.
* Che la [[pena di morte]] sia figlia della società verticale è indubbio. L'eliminazione fisica calpesta il più fondamentale dei diritti, quello alla vita.
* La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole. Se non lo comprendono tendono a eludere le norme, quando le vedono faticose, e a violarle, quando non rispondono alla loro volontà.
 
{{Int|''[https://web.archive.org/web/20151101211633/http://archiviostorico.corriere.it:80/1998/febbraio/22/riforme_ispirate_dalla_societa_del_co_0_9802226711.shtml "Le riforme ispirate dalla società del ricatto"]''|Intervista di Giuseppe D'Avanzo, ''Corriere della Sera'', 22 febbraio 1998.}}
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===Citazioni===
*Se la società deve servire l'uomo, gli uomini che impersonano le istituzioni non possono servire se stessi, o una parte soltanto della società. Chi l'ha fatto in passato si è reso incompatibile, non per ragioni morali, etiche o di principio, ma perché si è dimostrato dannoso, e continuerà a essere dannoso.
 
==''Sulle regole''==
* Lo schema organizzativo della società verticale è relativamente semplice, perché le situazioni di conflitto si risolvono il più delle volte applicando il principio della scala gerarchica per cui chi è più in basso deve sempre cedere. A dispetto di tale semplicità, l'esigenza di opacità e di disinformazione appena ricordata favorisce l'istituzione di complesse macchine burocratiche che disperdono conoscenze e responsabilità.
* Che la [[pena di morte]] sia figlia della società verticale è indubbio. L'eliminazione fisica calpesta il più fondamentale dei diritti, quello alla vita.
* La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole. Se non lo comprendono tendono a eludere le norme, quando le vedono faticose, e a violarle, quando non rispondono alla loro volontà.
 
==Citazioni su Gherardo Colombo==