Jean-Baptiste-Louis Crevier: differenze tra le versioni

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*[[Traiano|{{sic|Trajano}}]] non ebbe alcuno di que' vizi che direttamente {{sic|nuocono}} alla società, e possedette altresì in alto grado le virtù contrarie, la modestia, la clemenza, l'amore della giustizia, e l'alienazione del fasto, ed una giudiziosa liberalità, la quale trovava sorgenti inesauribili nella sua saggia e prudente economia. Il Genere Umano felice sotto il suo Governo, gli ha dato a divedere il suo riconoscimento con una stima, e con una ammirazione, che ancora al giorno d'oggi sussistono. (tomo IX, libro XVIII, p. 43)
 
*{{NDR|Trajano}} Ho più di una volta parlato della sua passione pel vino, da cui fu, secondo un Autore, obbligato a prendere l'{{sic|ignominosa}} precauzione di vietare, che fossero eseguiti gli ordini, che dava dopo un lungo pranzo. Le sue dissolutezze contro natura debbono ricoprirlo d'una eterna infamia. Ardisco di annoverare parimente tra i suoi difetti il suo insaziabile ardore per la guerra, i cui buoni eventi lo fecero levare in superbia, e i di cui sinistri successi gli cagionarono grande afflizione negli ultimi anni della sua vita. (tomo IX, libro XVIII, p. 44)
 
*[[Commodo]] s'era fin da' suoi primi anni dimostrato quale fu poi in progresso: privo di elevatezza d'animo, di sentimento, e di coraggio, pieghevole a tutte le cattive impressioni, e contumace a qualunque sorta di bene, che si voleva ispirargli; una fortissima inclinazione al piacere, ed una violenta avversione alla fatica. Se aveva qualche abilità, l'aveva unicamente per quelle cose, che non convenivano al suo rango. Sapeva giostrare, ballare e cantare: era commediante e gladiatore. Ma i maestri, che suo padre gli mise intorno, perché gli formassero l'ingegno e il cuore, e le lezioni di saviezza e di virtù, ch'egli stesso gli diede, non trovarono in questo Principe né ingresso né buona volontà. (tomo X, libro XX, p. 10)