Nikita Sergeevič Chruščёv: differenze tra le versioni

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*[[John Foster Dulles|Dulles]] dichiarava spesso che l'obiettivo degli Stati Uniti era di ricacciare indietro il socialismo in Europa sino ai confini dell'Unione Sovietica, e sembrava ossessionato dall'idea dell'accerchiamento. Estese l'embargo americano contro l'Unione Sovietica, includendovi perfino gli scambi culturali. Nemmeno ai turisti e ai giocatori di scacchi sovietici era permesso di visitare gli Stati Uniti. (p. 423)
*Quando Dulles morì, dissi ai miei amici che sebbene fosse stato un uomo che spirava da tutti i pori odio per il comunismo ed era ostile al progresso, non aveva mai oltrepassato quell'orlo della guerra di cui parlava sempre nei suoi discorsi, e per questo solo motivo dovevamo dolerci della sua morte. (p. 424)
*{{NDR|Su [[Nelson Rockefeller]]}} Per quanto potevo dire dire, non c'era in lui niente di straordinario. Vestiva abbastanza democraticamente ed era il tipo d'uomo che non faceva una grande impressione, né positiva né negativa. (p. 425)
*{{NDR|Su [[Elisabetta II del Regno Unito]]}} La regina mi fece una grande impressione. Aveva una voce gentile, calma. Era assolutamente priva di pretese e di quell'alterigia che uno si aspetta di trovare in un monarca. Poteva essere la regina d'Inghilterra, ma ai nostri occhi era prima di tutto e soprattutto la moglie di suo marito e la madre dei suoi figli. (p. 434)
*{{NDR|Sulla [[rivoluzione ungherese del 1956]]}} Ricorrendo all'inganno e all'intimidazione, [[Imre Nagy]] trascinò il popolo alla rivolta e a una guerra fratricida. Fece parlare alla radio cittadini autorevoli, costringendoli a dichiararsi favorevoli alla sua guida e a denunciare il regime di Rakosi. Alcuni cedettero alle richieste di Nagy per paura, altri perché non si resero conto di quanto stava accadendo. Agli attivisti del partito e in particolare ai membri della polizia politica veniva data la caccia per le strade. I comitati di partito e le organizzazioni della polizia politica venivano fatti a pezzi. Si assassinava la gente impiccandola per i piedi ai lampioni. Si commettevano atrocità di ogni genere. In un primo tempo al movimento controrivoluzionario parteciparono soprattutto ragazzi. Erano bene armati perché avevano saccheggiato magazzini militari e depositi di munizioni. Poi ad essi si unirono reparti militari e nelle strade di Budapest cominciarono gli scontri. Alcuni reparti militari si impadronirono di pezzi d'artiglieria, per lo più cannoni antiaerei, e aprirono il fuoco sulla città. A Budapest cominciarono a tornare gli emigrati politiche erano stati costretti a fuggire dopo la sconfitta di Hitler e l'instaurazione del regime socialista. I paesi della NATO cominciavano già a mettere il naso nella faccenda. Versavano olio sul fuoco della guerra civile nella speranza che fosse rovesciato il governo rivoluzionario, liquidate le conquiste della rivoluzione e restaurato il capitalismo. (p. 445)