Marie-Louise von Franz: differenze tra le versioni

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*Le difficoltà che insorgono quando si entra in contatto con la propria ombra, sono efficacemente descritte nel 18° capitolo del [[Corano]]. In esso si dice dell'incontro nel deserto fra [[Mosè]] e Khidr (l'« essere verde », o « il primo angelo di Dio »). Essi procedono insieme, e Khidr esprime il proprio timore che Mosè non riesca ad assistere senza indignarsi alle sue imprese. Se Mosè non riuscirà a tollerarlo, e ad aver fiducia in lui, Khidr lo dovrà abbandonare. <br>Per prima cosa, Khidr sfonda la barca di certi poveri pescatori. Quindi, davanti agli occhi di Mosè, uccide un bel ragazzo, e infine restaura le mura rovinate di una città di infedeli. Prima di lasciare Mosè, comunque, gli spiega le ragioni dei suoi atti: sfondando la barca dei pescatori, egli in realtà l'ha salvata, perché i pirati erano in attesa al largo per assalirla. Così come è ora, i pescatori potranno ripararla. Il bel ragazzo stava andando a commettere un delitto, e, uccidendolo, Khidr ha preservato dall'infamia i suoi pii genitori. Il restauro delle mura, infine, è valso a salvare dalla rovina economica due giovani, il cui tesoro era rimasto sepolto sotto di esse. Mosè, che era rimasto indignato davanti alle azioni di Khidr, comprese (quando era troppo tardi) che il suo giudizio era stato affrettato. Le azioni di Khidr gli erano sembrate totalmente malvage, ma, in effetti, non lo erano. <br>Esaminando con una certa ingenuità questo racconto, si potrebbe supporre che Khidr sia l'ombra, irrazionale e capricciosa, del pio Mosè, osservante della legge. Ma non è così, Khidr è piuttosto la personificazione di arcane azioni... (p. 161)
*L'individuazione dell'inconscio è una delle scoperte più ricche di conseguenze dei nostri tempi. Ma poiché l'individuazione di questa realtà comporta la necessità di una onesta autocritica, e di una generale riorganizzazione della propria vita, molti continuano a comportarsi come se niente fosse accaduto. Ci vuole molto coraggio per affrontare seriamente l'inconscio, e i problemi che esso pone. Per lo più, gli uomini sono troppo indolenti per impegnarsi profondamente nell'esame anche solo di quegli aspetti morali del loro comportamento, dei quali hanno consapevolezza; a maggior ragione è ovvio che trascurino l'incidenza su essi dell'inconscio. (p. 163)
*L'[[anima]] è la personificazione di tutte le tendenze psicologiche femminili della psiche dell'uomo, cioè sentimenti e atteggiamenti vaghi e imprecisi, presentimenti, la ricettività dell'irrazionale, l'amore di sé, il sentimento della natura, e l'atteggiamento nei confronti dell'inconscio. Non è per caso che nell'antichità spettava a sacerdotesse (come la sibilla dei Greci) l'incombenza di penetrare la volontà divina, e di istituire rapporti con gli dèi. (p. 163)
*L'animus non si manifesta così spesso in forma di fantasia erotica; più di frequente assume la forma di una intima convinzione «sacra» Quando una simile convinzione venga espressa con voce sicura, maschile, o venga imposta ad altri tramite violente scenate la mascolinità latente nella donna si rivela apertamente. Tuttavia, anche in una donna che presenti spiccati i caratteri della femminilità, l'animus può avere la forza di un potere
inesorabile. Tutto a un tratto si individua, in una simile donna, un inaspettato elemento di fredda, inaccessibile ostinazione. (p. 171)
 
==Bibliografia==
*Marie-Louise von Franz, ''Le fiabe interpretate'', Bollati Boringheri. 2018. ISBN 978-88-339-0064-3