Leonardo da Vinci: differenze tra le versioni

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*Or guarda, lettore, quello che noi potremo credere ai nostri antichi, i quali hanno voluto difinire che cosa s[ia a]nima e vita, cose improvabili, q[uando] quelle che con isperienza ognora si possano chiaramente conoscere e provare, sono per tanti seculi ignorate e falsamente credute.<ref name=Kemp/>
*Se questa sua [dell'uomo] composizione ti pare di maraviglioso artifizio, pensa questa essere nulla rispetto all'[[anima]] che in tale architettura abita e, veramente, quale essa si sia, ella è cosa divina sicché lasciala abitare nella sua opera a suo beneplacito [...] così mal vole[n]tieri [l'anima] si parte dal corpo e ben credo che 'l suo pianto e dolore non sia sanza cagione.<ref name=Kemp>Citato in Martin J. Kemp, ''Lezioni dell'occhio: Leonardo da Vinci discepolo dell'esperienza'', Vita e Pensiero, Milano, 2004, pp. [https://books.google.it/books?id=_1tGJPsfU74C&pg=PA49 49]-50. ISBN 88-343-0935-9</ref>
*Si muovono gli amanti verso i simulacri delle cose amate, a parlare con le imitate fatture.<ref>Da ''Scritti letterari''. Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X</ref>
 
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