Giovan Vettorio Soderini: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giovan Vettorio Soderini==
 
[[File:Coa fam ITA soderini.jpg|thumb|upright=0.5|Stemma della famiglia Soderini]]
 
*Dee 'l Giardino, oltre all'avere nella meno utile e più occupata parte il salvatico, contenere in sè tre partimenti: il verziere per i fruttiferi arbori, che sotto abbiano lo spazio netto, pulito e spazzato, con erbosa prateria verde, ove altrove non si lavori che sotto ed attorno agli arbori; un quadro grande, o in altra forma per gli erbaggi da orto; ed un altro un po' minore per l'erbette da insalata, al quale ne sia aggiunto un altro più piccolo d'erbette da fiori delle Coronarie, distinto in varj componimenti, pieni di varj fiori, assegnandone a ciascheduno una sorte, che così acconciamente campeggerà. Tra tutti questi siti si elegga un luogo che partecipi il più che si può al caldo e al freddo temperatamente, con un buon fondo e grasso terreno, per i frutici o sterpi, ed erbe medicinali, le quali, levate dai lor luoghi natii con il lor pane di terra, e con esso traspiantate nel domestico, vivano per il più, avvertendo di porle nei luoghi che sien più conformi di ombra, e di sito alla qualità dell'essere loro, e così governandole secondo che bramano alla foresta dove sono nate.<ref>Da ''Della cultura degli Orti e Giardini'', pubblicato da Giuseppe Sarchiani <small>Accademico della Crusca, Segretario dell'Accademia dei Georgofili, ecc., Tipografia di Gio. Silvestri, Milano, 1851, pp. 1-2.</small></ref>
*L'erbago, detto arbuto, corbezzolo ed unedone, fa ottimi carboni e di grandissima durata, nasce da per sé nella selve, e si chiama unedone, forse perché sia assai mangiare una sola delle sue frutte.<ref>Da ''Il trattato degli Arbori''; Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', III Vol. , Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1971, p. 766.</ref>