Marco Pola: differenze tra le versioni

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*''Era una stagione pallida | ch'io sognavo nei mattini grigi, | dimenticati, pieni di corvi. | Strana la casa: piangeva, | sopra i nidi vuoti delle rondini, | quando il sole abbagliò il cielo, | quando l'ora s'allungò come i germogli, | e per le vie del mondo | corse il piacere della vita. | Ohè! Ohè! | Tutti a cantare, sotto | la spuma bianca dei meli! || Tu venivi a cavallo, | sopra le nostre teste.'' (''Primavera'', p. 47)
*''Essere un ruscelletto limpido e saltellante | fra le piante e gli sterpi di una calda foresta, | dissetare gli uccelli e la biscia brigante | che sta ritta in agguato dondolando con la testa. || Consolare la pietra che si leviga e si sostiene | contro la cascatella a fiore del pantano, | rinfrescar la radice che viene | sotto la terra dal ceppo lontano. || Quando le foglie degli alberi, nella sera stringente, | si chiudono e s'incorniciano di luna e di umidore, | chiamare il vento a far secca la sorgente, | morir senza una lagrima di dolore.'' (''Infiniti'', pp. 58-59)
 
===[[Explicit]]===
<poem>Fuggono le stagioni
nel gran tempo in ascolto.
Ogni stagione un volto
per le nostre consolazioni.
 
Chissà quale pena segreta
domina il loro moto,
o quale ordine ignoto
del loro padre pianeta.
 
Grandi uccelli in volo eterno
come le nubi, ansiosi
chissà di quali riposi:
primavera estate autunno inverno.</poem>
 
==Citazioni su Marco Pola==