Georges Roux: differenze tra le versioni

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*{{NDR|[[Gaio Ofonio Tigellino]]}} A contatto con Nerone, ha capito uno dei principali elementi del suo carattere: la pusillanimità. Il capolavoro di Tigellino sarà lo sfruttamento sistematico di questa codardia, sfruttamento che gli consente di edificare una carriera fulminea e fruttuosa. (parte seconda, cap. 12, p. 145)
 
*{{NDR|Gaio Ofonio Tigellino}} La sua tattica consiste nell'eccitare nel suo padrone {{NDR|Nerone}} la paura in lui congenita ed endemica. «Egli spia», dice Tacito, «i sospetti dell'imperatore». Non appena ne rileva delle tracce, vi piomba sopra, le sottolinea, le rafforza, le accresce. Di un sospetto fa un'accusa, di un'accusa una condanna. E giacché, secondo la legge romana, alla condanna si associa una confisca, una parte della quale spetta a lui, accresce nel medesimo tempo il proprio credito e la propria ricchezza.<br>Fa regnare il terrore perché per lui il terrore è una industria. (parte seconda, cap. 12, p. 145)
 
*[...]: i Cristiani non sono stati abbandonati vivi alle belve nelle arene, come si crede generalmente. L'immagine popolare di [[Nerone]], troneggiante al Circo nel suo palco imperiale, compiaciuto al cospetto dei disgraziati sbranati da leoni ruggenti, questa iconografia comune è completamente erronea. Simili atrocità incominciarono soltanto assai più tardi, non prima del II secolo. (parte seconda, cap. 13, p. 161)