Smart working

modalità di esecuzione del lavoro subordinato caratterizzata da flessibilità spaziale e temporale della prestazione d'opera lavorativa

Citazioni sullo smart working o lavoro agile.

  • In Italia [nel 1974] non ne parlava nessuno e quando dicevano "lei è una donna e quindi lo introduce perché vuole facilitare la conciliazione lavoro/famiglia per le donne", io spiegavo che certamente il tema mi sta molto a cuore, ma primo: non lo si contemplava solo per le donne, perché dei figli e della famiglia se ne devono occupare tutti; secondo: l'intento era favorire il passaggio da una leadership basata sul controllo, e quindi attenta al numero di ore che si passano in ufficio davanti al computer, a una leadership che punta sulla fiducia, sul merito, sui risultati, sulla capacità di motivare. E mi creda, se oggi sembrano discorsi un po' sentiti, otto anni fa sgranavano gli occhi. Anche per l'intera L'Oréal, il nostro è stato il primo Paese insieme all'Inghilterra a introdurre lo smart working. Ci furono tassi di adesione molto alti ed equamente distribuiti tra uomini e donne. Siamo tornati alla crescita. (Cristina Scocchia)
  • Lo smart working è decisamente un'opportunità. Le comunicazioni veloci possono essere una specie di livelle. Pensiamo al rinascimento: Firenze era tutto un fervore di menti che hanno fatto qualcosa di importante per tutti. Pensiamo anche i nostri giorni con l'esempio della Silicon Valley: tante persone che possono parlare tra di loro, condividere esperienze, cambiare facilmente lavoro. Con lo smart working questo concetto di distanza geografica si riduce. Uno può essere ovunque e lavorare con persone di ogni parte del mondo per tutto il mondo. È chiaro che bisogna tenere in conto anche altri tipi di esigenze, quelle più legate alla sfera privata o alle esigenze di vita. (Benedetto Vigna)

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