Cristina Scocchia

dirigente d'azienda italiana

Cristina Scocchia (1973 – vivente), dirigente d'azienda italiana.

Cristina Scocchia nel 2020

Citazioni di Cristina Scocchia modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • La carriera non è uno sprint ma una maratona: si possono ottenere dei riconoscimenti ma ci sono anche cadute e ti puoi sbucciare le ginocchia per poi rialzarti, tirare il fiato e tornare a correre. Bisogna saperne gioire ma anche guardare indietro, per aiutare chi sta affrontando la propria maratona. Mi riferisco non solo al mondo del lavoro, ma a tutti gli ambiti della vita.[1]
  • [In riferimento alla presenza sui social network] Se nel mio piccolo posso dare ispirazione, la giusta grinta, se posso dare una mano ne sono felice. Non mi è mai piaciuta la comunicazione filtrata e anche se il tempo a mia disposizione è quello che è, con un mercato da seguire in oltre 100 Paesi e una famiglia, è un modo bello per comunicare.[1]
  • Il mare oggi è più che mai agitato. Bisogna rivedere le proprie strategie e mantenere tre stelle polari: la visione, investire in innovazione e avere un compasso morale forte.[2]
  • All'orizzonte vediamo scenari difficili, ma credo che, come mi ha insegnato la saggezza dei miei nonni, tanto più è dura la salita tanto più devi accelerare per scollinare.[2]
  • In un momento così complesso ci vuole una leadership più etica. Bisogna passare dall'impostazione gerarchica a quella partecipativa.[3]
  • Le aziende sono corpi sociali, la leadership non va più interpretata come potere ma come responsabilità. Devi prenderti cura delle persone che ti sono state affidate. Bisogna agire secondo un codice etico, più o meno come i medici. Bisogna coniugare il profitto con i valori sociali.[3]

Parità di genere. Intervista a Cristina Scocchia

Intervista a cura di Gambero Rosso, gamberorosso.it, 6 giugno 2022.

  • Noi donne non abbiamo bisogno di un trattamento di favore. Abbiamo bisogno "solo" di un cambiamento culturale che riconosca la centralità del merito e dia pari opportunità a tutti, senza pregiudizi e stereotipi. Ed è per questo che per facilitare il mondo femminile ho sempre lavorato sulla creazione di una cultura aziendale meritocratica e inclusiva, capace di riconoscere il talento e crescerlo valorizzandone la diversità e l'unicità.
  • Mi piacerebbe che le donne non fossero considerate come una categoria diversa (o addirittura opposta) rispetto agli uomini ma valutate per il talento che hanno e che possono mettere al servizio della comunità.
  • Provate a raggiungere i vostri sogni con impegno, passione, determinazione e tanta resilienza. Non lasciatevi scoraggiare e non permettete mai agli stereotipi e ai pregiudizi di decidere chi siete o chi volete diventare.

«Lui? Determinato Lei? Ambiziosetta. Ragionando così non si va da nessuna parte»

Intervista di Elena Di Caro, ilsole24ore.com, 10 ottobre 2022.

  • [In riferimento al periodo in cui era leader della Cosmetics International Operations della multinazionale Procter & Gamble] Nel 2004 ero l'unica donna nel leadership team della regione di cui mi occupavo (Europa centrale, Medio Oriente e Africa). Ho imparato sul campo cos'è la diversity, che è di genere ma anche culturale.
  • [Sullo smart working] In Italia [nel 1974] non ne parlava nessuno e quando dicevano "lei è una donna e quindi lo introduce perché vuole facilitare la conciliazione lavoro/famiglia per le donne", io spiegavo che certamente il tema mi sta molto a cuore, ma primo: non lo si contemplava solo per le donne, perché dei figli e della famiglia se ne devono occupare tutti; secondo: l'intento era favorire il passaggio da una leadership basata sul controllo, e quindi attenta al numero di ore che si passano in ufficio davanti al computer, a una leadership che punta sulla fiducia, sul merito, sui risultati, sulla capacità di motivare. E mi creda, se oggi sembrano discorsi un po' sentiti, otto anni fa sgranavano gli occhi. Anche per l'intera L'Oréal, il nostro è stato il primo Paese insieme all'Inghilterra a introdurre lo smart working. Ci furono tassi di adesione molto alti ed equamente distribuiti tra uomini e donne. Siamo tornati alla crescita... e a quel punto ho scelto di andare in Kiko.
  • Spesso alcuni hanno commentato "certo, per te è più facile", come dire che ciprie e rossetti sono un gioco da ragazza. L'ho sempre ritenuto offensivo nei confronti delle donne. Che ci si occupi di cosmetica o di bulloni, alla fine l'Ad fa più o meno lo stesso lavoro: finanza, marketing, prodotto, innovazione. Molti considerano il beauty in modo superficiale, invece è un settore che dà lavoro a tante persone, è uno dei driver dell'economia italiana, con il 65% della produzione nel nostro Paese. 
  • Fino a quando di lui si pensa "è determinato", di lei "è ambiziosetta", non si va da nessuna parte. Lo stesso vale per quel che riguarda la ripartizione dei carichi familiari, che gravano sulle donne dalle tre alle sei ore al giorno: a cambiare un pannolino possono pensare entrambi, così come per la spesa, la lavatrice ecc.

Note modifica

  1. a b Dall'intervista di Daniela Borghi, Continua l'ascesa di Cristina Scocchia, top manager di Illycaffè: "Aiutare le donne nella carriera e nella vita", lastampa.it, 8 maggio 2022.
  2. a b Dall'intervista di Giuseppe Matarazzo, Top manager. L'Ad di Illy Caffè Cristina Scocchia «Siamo tutti sulla stessa barca», avvenire.it, 28 settembre 2022.
  3. a b Dall'intervista di Alessandra Puato, Cristina Scocchia (illycaffè): «500 mila euro ai nostri dipendenti, è ora di prendersi cura delle persone», corriere.it, 26 ottobre 2022.

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