Serie A 1969-1970

68ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 38ª a girone unico)

Citazioni sul campionato italiano di Serie A 1969-1970.

  • Era il 12 aprile, quando l'epico Rombo di Tuonobreriano [Gigi Riva] con uno dei suoi pezzi forti di repertorio, gol di testa a volo d'angelo, contro il Bari realizzò la rete che regalava il primo e unico scudetto al Cagliari. Si materializzava una concreta utopia, che riabilitava un popolo povero e migrante, da sempre al margine della storia patria e tacciato di banditismo, che ogni domenica si spostava da uno stadio all'altro con euforia transumante. E poi quel titolo in Sardegna infondeva una rinnovata speranza, una spinta rivoluzionaria a quel calcio di provincia che allora poteva ancora giocarsela alla pari con le tre nobili blasonate di sempre: Juve, Inter e |Milan. Una cavalcata trionfale, resa possibile per la compattezza e l'unione davvero "sarda" di un gruppo di uomini che incarnavano a pieno il coraggio indipendentista del guerriero Amsicora, l'indigeno cartaginese che nel 215 a.C. capeggiò la rivolta contro i romani invasori. Lo stadio Amsicora fu il piccolo grande teatro delle imprese del Cagliari di Riva e di quella anonima "sporca dozzina", per lo più fatta di lombardo-veneti, scartati dai grandi club del Nord, spediti al "confino" per andare a creare una sorta di legione straniera, la cui missione fu anche quella di combattere in campo, contro tutto e tutti, per riscattare l'onore dell'Isola. Quel Cagliari, a cominciare dal suo Filosofo in panchina, il pedagogo Manlio Scopigno, fu un esempio di autarchica anarchia applicata al gioco del pallone. [...] Una banda poetica quanto guascona, ma con giudizio, scevra ai ritiri eppure preparata atleticamente e baciata da madre natura, in cui a tutti era concesso di bere un bicchiere di più e di fumare la giusta stecca settimanale di[sigarette, a patto che alla domenica il risultato non venisse mai meno. (Massimiliano Castellani)
  • La festa in città fu incredibile, non ci si poteva muovere, durò 15 giorni. Fu una riscossa sociale, per Cagliari e i sardi, la dimostrazione che anche lontano dalle metropoli del nord si vinceva lo scudetto. (Angelo Domenghini)
  • La Sardegna è sempre stata Italia. Con quello scudetto l'abbiamo ricordato a tutti. (Comunardo Niccolai)
  • La Sardegna era considerata un'isola penale, una terra di banditi, un posto dove si veniva mandati in castigo. I sardi hanno subìto nel corso dei secoli ingiustizie e abbandono. Il nostro scudetto fu un riscatto enorme. (Gigi Riva)
  • Lo scudetto del Cagliari rappresentò il vero ingresso della Sardegna in Italia] Fu l'evento che sancì l'inserimento definitivo della Sardegna nella storia del costume italiano. Questa regione rappresentava fino agli anni Sessanta un'altra galassia [per non dire nazione n.d.r.]. Per venirci, bisognava prendere l'aereo e gli italiani avevano una paura atavica di questo mezzo di trasporto. La Sardegna aveva bisogno di una grande affermazione e l'ha avuta con il calcio, battendo gli squadroni di Milano e Torino, tradizionalmente le capitali del football italiano. Lo scudetto ha permesso alla Sardegna di liberarsi da antichi complessi di inferiorità ed è stata un'impresa positiva, un evento gioioso. (Gianni Brera)
Una formazione del Cagliari campione d'Italia 1969-1970

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