Sabatino Lopez
Sabatino Lopez (1867 – 1951), drammaturgo, critico letterario e docente italiano.
Le loro maestà
modificaI rapporti che corrono tra autori, attori e pubblico non sono facili e non debbono essere mai stati facili.
Gli è che volta a volta autori, attori e pubblico si credono Sovrani. E sono volta a volta, gli uni rispetto agli altri, Sovrani. Ma debbono vivere insieme, gli uni per gli altri, esercitare in comune la loro sovranità: e così sono poco disposti, ciascuno, a ceder parte del proprio dominio, ad accordarsi tra loro nella limitazione e nell'uso dei loro singoli poteri. Ci sono territori o strisce di territorio in contestazione.
Citazioni
modifica- L'autore più incoronato della mia giovinezza fu, certo, Felice Cavallotti: la democrazia si sfogava in gran nastri rossi. I resoconti giornalistici più completi registravano, per esempio: «Diciotto chiamate al proscenio e tre corone». Talora l'omaggio al poeta fu reso dopo il secondo atto di una commedia che, poi, cadde o, per lo meno, vacillò al terzo, sicché quell'alloro parve destinato piuttosto a inghirlandare la vittima che a incoronare il trionfatore. (p. 11)
- Isabella Andreini, che fu una famosa comica e una virtuosa signora, si ebbe esaltazioni e compianti, in vita e in morte, più che Madonna Laura. Se Laura fu cantata dal solo Petrarca, Isabella Andreini fu celebrata da Torquato Tasso, da Gabriello Chiabrera, dal Cavalier Marino.
Il Tasso scrisse nientemeno, che la natura per formarla tolse «gemme in terra e lumi in cielo» ; il Chiabrera la disse «dolcissima Sirena della scena, Fenice dei teatri d'Italia, Clio insuperabile» [...]. (pp. 11-12)
- Per la migliore riuscita d'un'opera destinata alla scena occorre sempre che ciascuno dei tre Potenti – l'autore, l'attore, il pubblico – ricordi i doveri ma anche i diritti degli altri due; che nessuno si abbassi ma che tutti qualche cosa concedano; che nessuno si adatti a servire ma che tutti si aiutino, che regni insomma l'accordo tra i Sovrani, sicché una creazione degna di rispetto trovi un interprete che la studi con rispetto e la metta innanzi a un pubblico che la giudichi con rispetto. Occorre che autore, attore, pubblico, vicendevolmente, si stimino, perché anche in teatro, specialmente in teatro, non vi è amore senza stima. (p. 20)
- I guitti sono i comici meno fortunati. C'è chi passa da Guittalemme e non ci si ferma, e chi ci rimane per tutta l'esistenza e ci muore; chi ne emigra e non ne porta dietro le tracce, e chi pur lontano da lei, dopo anni ed anni, ha indosso, nella pelle, nei pori il guittume. (p. 26)
- I guitti vivono ancora come i fenomeni ambulanti... come l'uomo cannone o come la donna barbuta... Recitano nelle stalle, nei cortili o negli oratorii, in tempo di fiera o di sagre, nella settimana santa, alternativamente rappresentando farse con le maschere, drammi sacri e commedie storiche, azzannando oggi Shakespeare, assassinando domani Vittorio Alfieri. Ma qualcuno recita come o meglio degli attori più festeggiati e più in vista: soltanto il Padreterno negò loro una bella faccia o la malasorte non li mise in luce. E qualcuno, forse, di quei guitti un giorno viaggerà con treno speciale, e quando si ritirerà dalla scena potrà comprarsi l'automobile, la villa e anche un yacht. (pp. 26-27)
Del Basso (accalorato, alla Giliardi): No, no, no. E no. Non ci siamo. Io, cara lei, ragiono, discuto, combatto con argomenti. Delle circolari del Ministro io me ne stropiccio. Sissignora, perchè il Ministro della Pubblica Istruzione è un ciuco.
La Giliardi e Cappelli protestano.
Sissignori: è un ciuco. E ve lo dimostro.
Citazioni su Sabatino Lopez
modifica- Bufere è il dramma migliore del Lopez: semplice, nudo, disadorno, tipicamente italiano nell'assenza di ogni orpello, di ogni personaggio e di ogni episodio inutile all'armonia dell'opera, di una sobrietà anche eccessiva, rapido, avvincente, vivo, côlto dalla vita d'ogni giorno, ed espresso negli episodi più significativi e nei caratteri più adatti a dar risalto al dramma.
- Il Lopez non esce per lo più dal solito triangolo misuratore del Teatro italiano contemporaneo: marito, moglie e amante forniscono argomento a pressoché tutte le sue commedie e ai suoi drammi.
- Sabatino Lopez è il vero esponente del buon senso borghese: ed è, oltre che pel buon senso e per la misura, schiettamente toscano per quell'arguto spirito d'osservazione, che sa vedere i difetti e canzonarli con garbo e con grazia squisita.
- Subito, alle prime battute di una sua commedia, in quella chiarezza d'esposizione, in quell'entrar immediatamente nell'argomento, in quello snodarsi semplice del dialogo, senza intoppi, senza puntelli, ci accorgiamo di essere di fronte a un commediografo di buona tempra.
Bibliografia
modifica- Sabatino Lopez, La distanza, Treves, 1922.
- Sabatino Lopez, Le loro maestà, Casa editrice Vitagliano, Milano, 1920.
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