Rostam
Rostam, figura della mitologia persiana.
Citazioni di Rostam
modifica- Bello non è correre in armi allora | Che pace chiede alcun, ch'ei ti dimanda | E tripudi e banchetti.
- Chi non anche è sazio | Del viver suo, non va contro a' leoni | Feroci e biechi.
- Né mi si addice | Il posar molle o l'ampio cibo o il molto | Bever profuso, ma un destrier mi bramo, | Elmo e corazza, e sol coi dardi miei | Il mio saluto vo' mandar. Col piede | Io calcherò la testa de' nemici | Per comando di Lui che il mondo fea, | Dio sovrastante a noi.
- Oh! quella madre che donò alla luce | Figlio a te pari, gli cucì le bende | Funerali in quel dì, ne pianse il fato, | Come per noi si dice.
- Or che son mai leoni | E Devi agresti ed elefanti in giostra | E l'arido deserto e il mare azzurro | Dinanzi a me?... Pochi i nemici miei, | O molti assai, quand'ira, essi dinanzi | Agli occhi miei hanno valor d'un solo.
- Or di battaglie è tempo, | Tempo di zuffe, non tempo di fuga, | Non d'ignominie qui. Sol per leoni | Che furenti egli atterra, un uom si mostra. | Sol per cercar ch'ei fa la pugna e il cozzo | Dell'armi e la tenzon. Grande non cresce | Nome a le donne, sol perché a lor pasti | Attendon sempre e a disfiorar lor sonni.
- Uom non son io da nappi e da riposi, [...] | Né allevar m'è bello | Fra le delizie questa mia persona | E questi artigli miei.
Citazioni su Rostam
modifica- Da questi due [Zal e Rōdābah], ricchi di pregi, un figlio | Verrà com'elefante ardito e fero, | Quale pel suo valor cingerà l'armi | Incontanente. Le terrene stirpi | Ei vincerà con la possente spada | E leverà fino a toccar le nubi | Il trono del suo re. Ma la radice | Dal suol divellerà d'ogni malvagio, | Non soffrirà che loco per la terra | Depresso sia. Né dal valor suo grande | Il Segsàr o il Mazènd saranno immuni, | Ch'egli la terra a colpi di possente | Clava saprà purificar. (Shāh-Nāmeh)
- L'Ercole dell'oriente. (Giulio Ferrario)
- Sarà nell'ira sua quale un leone | Che la battaglia agogna. Alta statura | Di cipresso egli avrà, degli elefanti | Avrà la forza, e col pollice suo | Lungi i suoi dardi avventerà. (Shāh-Nāmeh)