Pier Cesare Baretti
giornalista e dirigente sportivo italiano
Pier Cesare Baretti (1939 – 1987), giornalista e dirigente sportivo italiano.
Citazioni su Pier Cesare Baretti
modifica- Egli ha dato lezioni di vita a tanti pseudo grandi presidenti dalle sceneggiate facili e impuniti affaristi. Baretti amava parlare ai tifosi a testa alta e chiaro, come parlava ai colleghi consiglieri; non negava un'intervista, spiegava ogni cosa [...], parlava in modo che tutti potessero capire. Non era astruso, non era confuso, non era levantino come Ferlaino o inestricabile come Rossi, aveva la modernità di Berlusconi e i modi garbati di Gerbi. [...] Dove sarebbe arrivato come dirigente senza quello schianto nel mattino annevato? (Vladimiro Caminiti)
- Ha insegnato che anche nel calcio possono esistere e coesistere la coerenza e la moralità. Ha insegnato che le parole e i fatti possono coincidere. Ha insegnato che la follia (morale ed economica) è solo un optional canceroso, non una necessità. Ha insegnato che i vivai si possono curare, che i bilanci si possono controllare, che i teppisti si possono combattere, che i giocatori si possono educare. Gli altri parlavano. Lui agiva. E – a volte – soffriva. (Marino Bartoletti)
- Pier Cesare Baretti, detto Pierce, era un ragazzo biondo, di bell'aspetto, sicuro di sé, diverso da tutti noi perché veniva da ricca famiglia. Il suo approccio verso il giornalismo era stato singolare. Aveva letto un fondo del direttore di Tuttosport, che era Antonio Ghirelli, e dissentendo su alcuni concetti, gli aveva indirizzato una lettera di protesta. Così lucida e ben scritta che Ghirelli, sensibile al talento, lo aveva convocato in redazione per un colloquio e poi l'aveva affidato a Giorgio Tosatti [...] perché gli facesse fare gavetta. Pierce cominciò mettendo in ordine i risultati delle Olimpiadi di Roma. Ma poiché aveva vocazione e idee chiare non tardò a bruciare le tappe. [...] lo sorreggeva una preparazione formidabile, continuamente aggiornata, e la capacità di esprimere critiche, anche pesanti, con disarmante obiettività, sì da farsele accettare da un mondo che è insofferente al più piccolo appunto. (Adalberto Bortolotti)
- Pier Cesare Baretti come notista di calcio fu sovrabbondante e particolaristico; era il manager che lo agitava e fremeva in lui; quelle scansioni nette della giornata; quel desiderio di impegnarsi oltre la pagina bianca, che martirizza ogni scrivano elettivo, ma era troppo angusta per lui. Non aveva proprio la vocazione del giornalista, questo voglio dire, amava il calcio con tutte le vene, la costruzione, l'organizzazione, la modernizzazione del calcio; amava dirigere uomini, stabilire regole; lui che si spartiva la giornata trovandola alla fine troppo breve. (Vladimiro Caminiti)
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