Philip Graves

giornalista irlandese

Philip Perceval Graves (1876 – 1953), giornalista e scrittore irlandese.

Sui Protocolli dei Savi di Sion, The Times, 16-18 agosto 1921.

  • Non credevo che i Protocolli di Sergej Nilus fossero autentici; spiegavano troppo con la teoria di una vasta cospirazione ebraica. Il resoconto del professor Nilus sulla maniera in cui furono ottenuti era troppo melodrammatico per essere credibile, ed era difficile credere che i veri "savi Anziani di Sion" non avrebbero prodotto uno schema politico più intelligente delle sottigliezze crude e teatrali dei Protocolli. Ma non avrei potuto credere, se non lo avessi visto, che lo scrittore che fornì a Nilus i suoi originali fosse un plagiario disattento e spudorato.
I did not believe that Sergei Nilus's "Protocols" were authentic; they explained too much by the theory of a vast Jewish conspiracy. Professor Nilus's account of how they were obtained was too melodramatic to be credible, and it was hard to believe that real "Learned Elders of Sion " would not have produced a more intelligent political scheme than the crude and theatrical subtleties of the Protocols. But I could not have believed, had I not seen, that the writer who supplied Nilus with his originals was a careless and shameless plagiarist.
  • I Protocolli seguono quasi lo stesso ordine dei Dialoghi. I Dialoghi 1-17 corrispondono complessivamente ai Protocolli 1-19. [...] Gli ultimi cinque Protocolli (inclusi i numeri 20-24) non contengono tante parafrasi dei Dialoghi di Ginevra quanto i primi 19. Certe somiglianze e parafrasi sono, però, molto vistose. [...] Ma nel complesso i Protocolli 20 e 21, che trattano (in modo piuttosto poco convincente) del programma finanziario dei Savi Anziani, devono meno ai Dialoghi di Ginevra, numeri 18-19, che all'immaginazione dell'autore plagiario che aveva per una volta modo di dimostrare un po' di originalità. Questo è abbastanza naturale, poiché i Dialoghi in questione descrivono l'effettiva politica finanziaria del Governo imperiale francese, mentre i Protocolli parlano del futuro.
The "Protocols" follow almost the same order as the Dialogues. Dialogues 1-17 generally correspond with Protocols 1-19. [...] The last five "Protocols" (Nos. 20-24 inclusive) do not contain so many paraphrases of the "Geneva Dialogues" as the first 19. Some of their resemblances and paraphrases are, however, very striking. [...] But generally speaking "Protocols" 20 and 21, which deal (somewhat unconvincingly) with the financial programme of the Learned Elders, owe less to the "Geneva Dialogues," Nos. 18-21, than to the imagination of the plagiarist author who had for once in a way to show a little originality. This is natural enough since the "Dialogues" in question describe the actual financial policy of the French Imperial Government, while the "Protocols" deal with the future.
  • Sia "Machiavelli" che l'autore dei Protocolli concordano [...] quasi con le stesse parole sul fatto che la politica ha poco a che fare con la moralità. Il diritto è descritto nei Protocolli come "un'idea astratta fondata sul nulla", nei Dialoghi come una manifestazione "infinitamente vaga". Il fine, dicono entrambi, giustifica i mezzi. [...] Sia Machiavelli che gli "Anziani" dei Protocolli promuovono il dispotismo come la sola salvaguardia contro l'anarchia. Nei Protocolli questo dispotismo deve essere ebraico ed ereditario. Il dispotismo di Machiavelli è ovviamente napoleonico.
Both "Machiavelli" and the author of the Protocols agree [...] almost in the same words that polities have nothing in common with morality. Right is described in the Protocols as "an abstract idea established by nothing," in the Dialogues as an "infinitely vague" expression. The end, say both, justifies the means. [...] Both Machiavelli and the "Elders" of the Protocols preach despotism as the sole safeguard against anarchy. In the Protocols this despotism has to be Jewish and hereditary. Machiavelli's despotism is obviously Napoleonic.
  • Non ci sono prove sul modo in cui i Dialoghi di Ginevra arrivarono in Russia. Si potrebbe proporre la seguente teoria.
    La polizia segreta del terzo Napoleone, di cui molti erano corsi, deve aver saputo dell'esistenza dei Dialoghi e quasi certamente li ottennero da alcune delle tante persone arrestate per il reato di cospirazione politica durante il regno di Napoleone III. Negli ultimi due decenni del diciannovesimo secolo e nei primi anni del ventesimo, c'erano sempre alcuni corsi nella Polizia di Palazzo dello zar, e nel servizio segreto russo. Unendo il coraggio alla segretezza, un'elevata media di intelligenza alla fedeltà al suo capo, il corso diventa un agente segreto o guardia del corpo di prim'ordine . Non è improbabile che i corsi che erano stati al servizio di Napoleone III, o che avevano avuto familiari nel suo servizio segreto, portarono i Dialoghi di Ginevra in Russia, dove qualche membro dell'Ochrana o qualsiasi funzionario della Corte se ne impossessò. Ma questa è solo una teoria.
There is no evidence as to how the Geneva Dialogues reached Russia. The following theory may be suggested.
The Third Napoleon's secret police, many of whom were Corsicans, must have known the existence of the Dialogues and almost certainly obtained them from some of the many persons arrested on the charge of political conspiracy during the reign of Napoleon III. In the last two decades of the 19th century and in the early years of the 20th there were always a few Corsicans in the Palace Police of the Tsar, and in the Russian secret service. Combining courage with secretiveness, a high average of intelligence with fidelity to his chief, the Corsican makes a first-class secret agent or bodyguard. It is not improbably that Corsicans who had been in the service of Napoleon III, or who had had kinsmen in his secret service, brought the Geneva Dialogues to Russia, where some member of the Okhrana or some Court official obtained possession of them. But this is only a theory.
  • Il professor Nilus è stato descritto allo scrittore come un conservatore dotto, pio e credulone, che univa molta erudizione teologica e un po' di erudizione storica con una singolare mancanza di conoscenza del mondo.
Professor Nilus has been described to the writer as a learned, pious, credulous Conservative, who combined much theological and some historical erudition with a singular lack of knowledge of the world.
  • Per quanto riguarda il testo dei Protocolli, e confrontandolo con quello dei Dialoghi di Ginevra, ci si stupisce dell'assenza di qualsiasi sforzo da parte del plagiario di nascondere il suo plagio. La parafrasi è stata molto inaccurata; parti delle righe, a volte intere frasi, sono identiche; lo sviluppo del pensiero è lo stesso; non c'è stato alcun tentativo degno di nota di alterare l'ordine dei Dialoghi di Ginevra. Il plagiatore ha introdotto Darwin, Marx, e Nietzsche in un passaggio per essere "al passo coi tempi"; ha dato un colore ebraico agli intrighi di "Machiavelli" per la dittatura, ma ha completamente fallito nel mascherare il suo debito verso i Dialoghi di Ginevra. Questo dà l'impressione che il vero scrittore dei Protocolli, che non sembra aver avuto niente a che fare con Nilus e potrebbe essere stato un quasi insignificante scrittore di sommari impiegato dalla Corte o dall'Ochrana, fu obbligato a parafrasare l'originale in fretta. Serviva subito una prova di una cospirazione ebraica come arma per i conservatori contro gli elementi liberali in Russia.
Turning to the text of the Protocols, and comparing it with that of the Geneva Dialogues, one is struck by the absence of any effort on the part of the plagiarist to conceal his plagiarism. The paraphrasing has been very careless; parts of sentences, whole phrases at times, are identical; the development of the thought is the same; there has been no attempt worth mentioning to alter the order of the Geneva Dialogues. The plagiarist has introduced Darwin, Marx, and Nietzsche in one passage in order to be "up to date"; he has given a Jewish colour to "Machiavelli's" schemes for dictatorship, but he has utterly failed to conceal his indebtedness to the Geneva Dialogues. This gives the impression that the real writer of the Protocols, who does not seem to have had anything to do with Nilus and may have been some quite unimportant prècis writer employed by the Court or by the Okhrana, was obliged to paraphrase the original at short notice. A proof of Jewish conspiracy was required at once as a weapon for the Conservatives against the Liberal elements in Russia.
  • L'importanza principale dei Protocolli fu il loro utilizzo durante la prima rivoluzione russa. Questa rivoluzione era appoggiata dall'elemento ebraico in Russia, in particolare il Bund ebraico. L'organizzazione Ochrana ne era perfettamente a conoscenza; disponeva dei propri agenti ebraici e cripto-ebraici, uno dei quali in seguito assassinò il sig. Stolypin; era in combutta con la potente fazione conservatrice; tentò, con i suoi alleati, di ottenere ascolto dallo zar. Per molti anni prima della rivoluzione russa del 1905-1906, c'era stato un racconto di un concilio segreto di rabbini che complottavano incessantemente contro gli ortodossi. La pubblicazione dei Protocolli nel 1905 giunse certamente al momento opportuno per i conservatori.
The principal importance of the Protocols was their use during the first Russian revolution. This revolution was supported by the Jewish element in Russia, notably by the Jewish Bund. The Okhrana organization knew this perfectly well; it had its Jewish and crypto-Jewish agents, one of whom afterwards assassinated M. Stolypin; it was in league with the powerful Conservative faction; with its allies it sought to gain the Tsar's ear. For many years before the Russian revolution of 1905-1906 there had been a tale of a secret council of Rabbis who plotted ceaselessly against the Orthodox. The publication of the Protocols in 1905 certainly came at an opportune moment for the Conservatives.
  • I Protocolli sono in gran parte una parafrasi del libro qui provvisoriamente chiamato i Dialoghi di Ginevra. [...] Erano progettati per alimentare la credenza tra i conservatori russi, e soprattutto nei circoli della Corte, che la causa primaria di malcontento tra gli elementi politicamente attivi in Russia non era la politica repressiva della burocrazia, ma una cospirazione mondiale ebraica. Servirono perciò come un'arma contro i liberali russi, che sollecitavano lo zar a fare determinate concessioni all'intelligencija. [...] Tali parti dei Protocolli non derivate dai Dialoghi di Ginevra erano probabilmente fornite dall'Ochrana, organizzazione che molto probabilmente le ottenne dai tanti ebrei che assunse per spiare i loro correligionari.
The Protocols are largely a paraphrase of the book here provisionally called the "Geneva Dialogues". [...] They were designed to foster the belief among Russian Conservatives, and especially in Court circles, that the prime cause of discontent among the politically minded elements in Russia was not the repressive policy of the bureaucracy, but a world-wide Jewish conspiracy. They thus served as a weapon against the Russian Liberals, who urged the Tsar to make certain concessions to the intelligentsia. [...] Such portions of the Protocols as were not derived from the Geneva Dialogues were probably supplied by the Okhrana, which organization very possibly obtained them from the many Jews it employed to spy on their coreligionists.
  • Non hanno causato molti danni, secondo lo scrittore, fomentando un sentimento antiebraico, che è più antico dei Protocolli e persisterà in tutti i paesi in cui c'è un problema ebraico fino a che quel problema venga risolto; piuttosto, hanno causato danni convincendo molti tipi di persone, per la maggior parte benestanti, che ogni recente manifestazione di scontento da parte dei poveri sia un fenomeno innaturale, un'agitazione artificiosa provocata da una società segreta di ebrei.
They have done harm not so much, in the writer's opinion, by arousing anti-Jewish feeling, which is older than the Protocols and will persist in all countries where there is a Jewish problem until that problem is solved; rather, they have done harm by persuading all sorts of mostly well-to-do people that every recent manifestation of discontent on the part of the poor is an unnatural phenomenon, a factitious agitation caused by a secret society of Jews.

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