Paul Rosenberg

mercante d'arte francese

Paul Rosenberg (1881 – 1959), mercante d'arte e gallerista francese.

Targa commeorativa della Galleria d'arte di Paul Rosenberg attiva a Parigi dal 1910 al 1940.

Citazioni di Paul Rosenberg

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  • [Lettera a Matisse, 4 aprile 1940] Vi ho trovato magnificamente bene... ho visto le vostre nuove opere che, più ci penso, sono della vena migliore e del miglior Matisse... Quelle che ho portato qui sono state sistemate fin dal mio arrivo a le Castel sulle pareti del salone. Dopo averle di nuovo contemplate, sono andato a salutare la famiglia. Ero molto stanco dopo un viaggio di diciotto ore, ma la vista delle vostre tele mi ha rinvigorito... Sono molto lusingato e onorato di godere della vostra stima e fiducia... La prossima settimana andrò a Parigi e riaprirò la galleria esponendo cinque nuovi Matisse, cinque Braque, cinque Picasso: che splendida riapertura![1]

Citazioni su Paul Rosenberg

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  • [A Misia Sert] I mercanti d'arte. I Rosenberg. Le racconto di Paul Rosenberg e della sua nipotina. «È incredibile! Pipí è Pissarro, Caca è Picasso. E l'altra mattina, nel suo bagnetto, si picchiava il culetto dicendo: Degas! Degas!» (Jean Cocteau)
  • Il 3 settembre 1939, giorno della dichiarazione di guerra, Paul Rosenberg è con la famiglia in Turenna, a Cinq-Mars-la-Pile. Chiude la galleria di Parigi e, per timore dei bombardamenti, trasporta a Tours alcuni dei suoi quadri che deposita sotto il nome del suo autista, Louis Le Gall. Saranno i primi a essere recuperati dopo la guerra, perché né i nazisti né le autorità francesi erano al corrente di questo nascondiglio.
  • [Su Paul Rosenberg, suo nonno materno] Il 7 febbraio 1940 prende in affitto una casa – «le Castel» – nel comune di Floirac La Souys, cinque chilometri a est di Bordeaux... I Rosenberg resteranno a le Castel fino al giugno 1940, quando decideranno d'urgenza di lasciare la Francia. Pur rendendosi conto della situazione (ma forse fidando comunque nella linea Maginot), il nonno farà trasportare qui decine di quadri. Per non separarsene – il che era ogni volta uno strazio – ma anche perché pensava che fossero al sicuro lontano da Parigi. Li chiuderà in una camera blindata presa in affitto a Libourne, presso la banca Bnci, diventata la Bnp con la nazionalizzazione del dopoguerra. Vi saranno depositati centosessantadue quadri; fra cui un autoritratto di Van Gogh e opere di Cézanne, Delacroix, Léger, Matisse, Sisley, Picasso, Vuillard, Utrillo, Corot, Monet e Braque. Saranno tutti portati via il 5 settembre 1941, quando i nazisti si faranno aprire la camera blindata numero 7. Le opere verranno spedite al Jeu de Paume. A Goering non resterà altro che impadronirsene.
  • Mio nonno Paul Rosenberg aveva rifiutato il nazismo con tutto il suo essere fin dall'inizio. Aveva assunto un ruolo attivo contro la vendita, da parte del governo tedesco, dell'arte «degenerata». Nelle sue vesti di presidente del Syndicat des Négociants en Objets d'Art (Sindacato dei commercianti di oggetti d'arte), intervenne presso i mercanti europei per convincerli a boicottare quelle vendite. Furono pochi coloro che si astennero dall'acquistare i dipinti spesso eccezionali che venivano così gettati sul mercato facendo sognare gli appassionati d'arte. Paul Rosenberg fu uno di quei pochi.
  1. Citato in Anne Sinclair, Rosenberg in fuga dai nazisti, ilsole24ore.com, 9 settembre 2012.

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