Paul Kennedy

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Paul Michael Kennedy (1945 – vivente), storico e saggista inglese.

Citazioni di Paul Kennedy

Chiunque sostenga di sapere come andrà a finire è un ciarlatano.^[1]
Evita di alzare la voce, ma porta con te un grosso bastone.^[2]
Gli Stati Uniti non sono l'Irlanda, e non lo saranno mai. Sono una potenza mondiale che ha un grandissimo bisogno di ricalibrare la sua posizione internazionale per diventare un pó più normale, un passo alla volta. Solo ai lunghissimi pranzi del 4 luglio si possono permettere di concentrarsi solo sulle questioni nazionali. Normalmente, invece, non possono essere così normali.^[3]
Il concetto di oziare con gli amici sui gradini di casa è stato spazzato via.^[4]
[Alla domanda «Cosa ha in serbo il futuro?»] La storia ci insegna che non si può mai essere sicuri di nulla. Gli imperi vanno e vengono.^[5]
La storia non si ripete mai, ma spesso infligge duri colpi a chi la ignora del tutto.^[6]
Se potete permettervi una nuova tv, potete certo contribuire a ridurre quel fenomeno osceno che è la povertà globale.^[7]
Sui loro piedistalli, i dittatori sono in preda al terrore, e raramente la notte dormono tranquilli.^[8]

↑ Da Escalation irachena, Internazionale, n. 541, 28 maggio 2004, p. 15.
↑ Parafrasi di una frase di Theodore Roosevelt; da Obama a Teheran, Internazionale, n. 802, 3 luglio 2009, p. 19.
↑ Citato in Quando gli Stati Uniti saranno un paese normale, Internazionale, 24 luglio 2015, p. 34.
↑ Da Viva il tempo libero, Internazionale, n. 503, 29 agosto 2003, p. 13.
↑ Dall'intervista di Crace John, «Così gli ingegneri vinsero la guerra aerea contro Hitler», traduzione di Maria Sepa, Corriere della Sera, 17 febbraio 2008, p. 39.
↑ Da I pericoli dell'impero, Internazionale, n. 486, 1 maggio 2003, p. 13.
↑ Da Povertà oscena, Internazionale, n. 525, 6 febbraio 2004, p. 15.
↑ Da Parole di speranza, Internazionale, n. 957, 13 luglio 2012, p. 34.