Paola Presciuttini

scrittrice italiana (1970)

Paola Presciuttini, (1970 – vivente), scrittrice italiana.

Trotula

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C'è un'epoca della vita di ognuno in cui il tempo scorre senza che si sia capaci di percepirne il movimento. Come accade a un carro o a un cavallo che si affianchi a noi nella corsa.
Se ripenso ai primi anni della mia esistenza rivedo mani bianche pronte ad accogliere i miei primi passi, acqua tiepida e profumata, unghie listate di nero, ginocchia sbucciate, stelle altissime nella notte, foglie rugginose, sassi screziati, riflessi nelle pozzanghere. Ogni frammento è limpido e galleggia immobile nella mente, illuminato dai tratti del volto di mia madre, sospeso nel senso di leggerezza di trovarmi sollevata sulle braccia di mio padre. Queste immagini però non hanno alcun ordine e non saprei dire se ho scoperto prima la pioggia o il dolore, le lucciole o le lucertole.

Citazioni

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  • Presi fiato e pronunciai le parole del libro, consapevole del fatto che chiunque mi avesse udito avrebbe potuto accusarmi di miscredenza.
    – Se la meta celeste può essere la medesima per ogni uomo, non così deve considerarsi la via terrena che a quella conduce.
    – E come si fa a capire quale delle tante vie conduce alla salvezza?
    – Ognuno, egli dice, può e deve vivere criticamente nel suo ambito: giudici, commercianti, artigiani, militari, ricchi e mendicanti, padri e figli, sovrani e vescovi, uomini e donne: sono singoli come i loro doveri e le loro angosce, contraddistinti da un diverso ritus vivendi e da una diversa storia. (p. 78)
  • Per quanti libri teorie e teoremi l'uomo potesse creare con la sua mente, mai avrebbe uguagliato il potere del corpo femminile. Come si può convivere con un essere tanto potente senza desiderare la sua distruzione? Pur di non riconoscere quel potere naturale della femmina, i grandi pensatori avevano reso corrotta la natura nel suo insieme. Ripensai all'amore di Sant'Agostino per la madre Monica e per la prima volta intuii il valore filosofico, teologico e politico di quel sentimento. E se Dio fosse stato madre dai grandi seni e il ventre fertile come la terra? (pp. 87-88)
  • Era raro che una donna per bene, specialmente del ceto di Trotula, si aggirasse per le strade della città. Tutti i predicatori raccomandavano di custodire le femmine nei monasteri o tra le mura di casa, essendo esse pericolose tentazioni per ogni genere di uomini. (p. 95)
  • – Come vi ho detto, Cofone è uno dei miei migliori assistenti. Crede che sarei dovuto venire di persona? Dopotutto si trattava solo di un parto.
    – Solo di un parto? E dove sareste voi adesso se non ci fossero quei parti?
    – È naturale che le donne muoiano di parto. Accade. Gli uomini muoiono combattendo e le donne partorendo. Così è! (pp. 101-102)
  • Il luogo nel quale quell'uomo viveva era poco più di una spelonca, del tutto simile a quelle che avevo trovato lungo il sentiero. Anch'io, per brevi attimi, avevo pensato di farmi anacoreta eppure, di fronte alla realtà di quella grotta, il mio intento si spense. Come si poteva vivere in condizioni simili a quelle degli animali, sperando così di raggiungere il senso profondo del nostro essere umani? (p. 133)
  • Le mie riflessioni sulla vita nelle grotte che rendeva gli uomini simili agli animali non le ricordavo neanche più. Mai tra gli uomini avevo incontrato un essere lontano dalla bestia come Giovanni. Per quanto vivesse allo stato selvaggio, tutto in lui era pieno di grazia e mestizia. (p. 135)

Desidero che tutti i miei figli e le mie nuore e Nunzia siano al mio capezzale nel momento in la vita scioglierà l'ultimo debole nodo che mi lega a questa terra. So che sarò capace di aspettare il momento giusto. Chiederò che si prepari del pane fresco e nutrendomi del suo aroma, alla stregua di Democrito, coglierò per morire l'attimo in cui tutto è compiuto.

Bibliografia

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