Orio Caldiron
critico cinematografico e saggista italiano
Orio Caldiron (1938 – vivente), critico cinematografico e storico del cinema italiano.
Citazioni di Orio Caldiron
modifica- [Camillo Mastrocinque] Abile artigiano dalle sicure capacità tecniche, con sessanta film circa realizzati nel corso di una carriera eclettica e discontinua, diede il meglio di sé nelle puntigliose ricostruzioni ambientali degli anni Quaranta e nella serie di film interpretati da Totò negli anni Cinquanta, bistrattati dalla critica dell'epoca ma premiati dal consenso del pubblico per la singolare efficacia dei meccanismi comici.[1]
- [Totò, Peppino e la... malafemmina è] diventato ormai un film di culto, ricordato soprattutto per la scena della dettatura della lettera, in cui Totò e Peppino toccano vertici inarrivabili sul piano della sintonia scenica e dei tempi comici.[1]
- [Nunzio Malasomma] Dopo un significativo apprendistato nel cinema muto, fu uno dei più prolifici registi della commedia, soprattutto quella di matrice teatrale degli anni Trenta e Quaranta, che vide impegnati come protagonisti attori brillanti di grande successo. Si è anche cimentato con perizia nel cinema di genere. [...] Ritornato in Italia con l'avvento del sonoro, divenne nel giro di pochi anni uno dei più attivi artigiani del cinema popolare, alternando il giallo (L'uomo dall'artiglio, 1931) alla commedia, che si sarebbe rivelata il genere a lui più congeniale consentendogli di ottenere i maggiori successi. [...] Realizzò quindi una garbata parodia del film carcerario ambientato in una prigione-modello statunitense (Cose dell'altro mondo, 1939), e Dopo divorzieremo (1940), dall'omonima commedia di A. De Stefani, singolare esempio di film appartenente al filone dei "telefoni bianchi" caratterizzato da interni patinati e coreografici e vivacemente interpretato da Amedeo Nazzari e Lilia Silvi, che si ritrovarono di nuovo insieme in Scampolo [...].[2]
Note
modifica- ↑ a b Da MASTROCINQUE, Camillo, in Enciclopedia del Cinema, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2004.
- ↑ Da MALASOMMA, Nunzio, in Enciclopedia del Cinema, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2003.
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