Totò, Peppino e la... malafemmina
film del 1956 diretto da Camillo Mastrocinque
Totò, Peppino e la... malafemmina
Titolo originale |
Totò, Peppino e la... malafemmina |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1956 |
Genere | commedia |
Regia | Camillo Mastrocinque |
Sceneggiatura | Sandro Continenza, Nicola Manzari e Edoardo Anton |
Interpreti e personaggi | |
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Totò, Peppino e la... malafemmina, film italiano del 1956 con Totò e Peppino De Filippo. Regia di Camillo Mastrocinque.
Frasi
modifica- Eeh... ho detto tutto. (Peppino Caponi)
- 'Na femmena busciarda m'ha lassato! (Antonio e Peppino) [in coro intonando 'O ciucciariello, canzone di Roberto Murolo]
- Lei deve essere obbiettivo, a noi queste frasi sotto semaforo non ci convincono! (Antonio) [rivolto a Mezzacapa]
- Adesso che siamo a Milano finalmente, vogliamo andare a vedere questo famoso Colosseo? (Antonio)
- Signorina veniamo noi con questa mia addirvi una parola che scusate se sono poche ma settecentomila lire; noi ci fanno specie che questanno c'è stato una grande moria delle vacche come voi ben sapete.: Questa moneta servono a che voi vi consolate dai dispiaceri che avreta perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo di persona vi mandano questo perché il giovanotto è studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioè sul collo.;.;
Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi (che siamo noi) [testo completo della lettera scritta dai fratelli Caponi a Marisa Florian] - Noi vorremmo sapere... per andare dove dobbiamo andare... per dove dobbiamo andare? Sa, è una semplice informazione. (Antonio) [rivolto al vigile]
- Bell'accento milanese, eh? (Marisa Florian) [a Lucia Caponi]
- Io sono qui per consigliare i clienti, io sono il consigliere! (Il Maître del ristorante Gran Milan)
Dialoghi
modifica- Antonio Caponi: Spendi questi soldi, divertiti! La vita è breve, pensa che si può morire da un momento all'altro!
Peppino Caponi: Eh! Si può anche campare cento anni! - Antonio Caponi: Ci vorrebbe qualcuno che ci mettesse aggiorno. Per andare a Milano non è una cosa semplice.
Mezzacapa: Qualcuno... E allora io qua che ci sto a fare? Tutti mi chiamano "il milanese".
Peppino Caponi: Mezzacapa, ma parliamoci chiaro, voi siete stato veramente a Milano?
Mezzacapa: Eccome non ci sono stato? Ho fatto il militare, nel '31...
Antonio Caponi: No dico io...
Mezzacapa: Cavalleria...
Antonio Caponi: Mezzacapa, e i milanesi, quando vi vedevano, che dicevano?
Mezzacapa: Che devono dire..
Antonio Caponi: No, dico quando camminavate per la strada...
Mezzacapa: Be'?
Antonio Caponi: Be', questo tipo straniero, va'...
Mezzacapa: Ma per carità... Che, si andavano ad accorgere di me, a Milano? Ma voi non avete idea Milano che cosa sia.
Peppino Caponi: Parlano parlano, eh?
Mezzacapa: Parlano? Ma Milano è una grande città!
Antonio Caponi: Camminano camminano... come noi?
Mezzacapa: Camminano? C'è un traffico enorme. Anzi, vi dovete stare accorti eh! Là attraversare la strada è una cosa pericolosa.
Antonio Caponi: Oh, e chi attraversa! Chi si muove, per carità.
Mezzacapa: Certo, certo non è una città... vero...Il clima non è come qui da noi. Lì è un clima più rigido, eh: vento, neve..
Antonio Caponi: Freddo?
Mezzacapa: Freddo. Le bufère...
Antonio Caponi: Le bùfere.
Peppino Caponi: Ci sono? Le bùfere?
Mezzacapa: Eccome.
Peppino Caponi: Per la strada?
Antonio Caponi: Per la strada.
Mezzacapa: Per la strada, dappertutto.
Antonio Caponi: Capirai, entrano nei palazzi, salgono le scale... eh che ne so!
Mezzacapa: Acqua, vento... e nebbia! Eh... nebbia, nebbia!
Antonio Caponi: Ah, questo m'impressiona! Tutto, ma la nebbia...
Mezzacapa: A Milano, quando c'è la nebbia non si vede.
Antonio Caponi: Perbacco... e chi la vede?
Mezzacapa: Cosa?
Antonio Caponi: Questa nebbia, dico?
Mezzacapa: Nessuno.
Antonio Caponi: Ma, dico, se i milanesi, a Milano, quando c'è la nebbia, non vedono, come si fa a vedere che c'è la nebbia a Milano?
Mezzacapa: No, ma per carità, ma quella non è una cosa che si può toccare.
Peppino Caponi: Ah, ecco.
Antonio Caponi: Non si tocca... non si tocca.
Peppino Caponi: Ma io, a parte questa nebbia, io non la tocco per carità... Ma adesso se noi dobbiamo incontrare a nostro nipote, questa cantante, come li vediamo, dove li troviamo?
Antonio Caponi: Già! Eh già, non ci avevo pensato.
Mezzacapa: È facile, la cantante, quella c'ha il nome sul manifesto.
Antonio Caponi: Hai capito, a Milano quando c'è la nebbia, mettono i nomi sui manifesti. Dice: chi mi vuol trovare, io sto qua.
- [La dettatura della lettera.]
Antonio Caponi: Giovanotto, carta, calamaio e penna, su, avanti, scriviamo! [Peppino si siede al tavolo] ...Dunque... Hai scritto?
Peppino Caponi: Eh, un momento, no?
Antonio Caponi: E comincia, su!
Peppino Caponi: [Fra sé e se'] Carta, calamari e penna...
Antonio Caponi: OOOHHHH... [Inizia a dettare] Signorina!... Signorina!
Peppino Caponi: [Si gira verso la porta] Dove sta?
Antonio Caponi: Chi è?
Peppino Caponi: La signorina.
Antonio Caponi: Quale signorina?
Peppino Caponi: Hai detto "Signorina?".
Antonio Caponi: È entrata una signorina?
Peppino Caponi: [Di nuovo verso la porta] Avanti!
Antonio Caponi: ...Animale! "Signorina" è l'intestazione autonoma... della lettera... oh! Signorina! [Peppino cambia il foglio] Non era buona quella signorina là?
Peppino Caponi: È macchiata...
Antonio Caponi: Signorina!...veniamo... veniamo... [Peppino nel frattempo fa' da coro continuando a dettare a se stesso, per le prossime battute]...veniamo noi con questa mia addirvi.
Peppino Caponi: Addirvi...
Antonio Caponi: Addirvi, una parola: addirvi!
Peppino Caponi: Addirvi una parola...
Antonio Caponi: [Alzando la voce] Che!
Peppino Caponi: Che!
Antonio Caponi: Che!
Peppino Caponi: Che!
Antonio Caponi: Che è?
Peppino Caponi: Uno, quanti?
Antonio Caponi: Che è...
Peppino Caponi: Uno che!
Antonio Caponi: Uno che! Che...
Peppino Caponi: Che! eh..
Antonio Caponi: Scusate se sono poche...
Peppino Caponi: Che.
Antonio Caponi: Che. Scusate se sono poche, ma SETTECENTOMILA [scandendo la cifra] lire, punto e virgola, noi.
Peppino Caponi: Noi...
Antonio Caponi: Ci fanno... specie che quest'anno, una parola, questanno... c'è stato una grande moria delle vacche [Peppino ripete, scrivendo], come voi ben sapete! Punto! [Con decisione] Due punti!... Ma sì! Fai vedere che abbondiamo... Adbondandis in adbondandum... Questa moneta servono, questa moneta servono... Questa moneta servono acchè voi vi consolate... [Peppino indugia] Oh, scrivi presto!
Peppino Caponi: Conninsalate...
Antonio Caponi: Che voi vi consolate...
Peppino Caponi: Ah, avevo capito con l'insalata.
Antonio Caponi: Voi vi consolate, non mi fa' perdere il filo che ce l'ho tutta qui! [Indicando la testa]
Peppino Caponi: Avevo capito coll'insalata!
Antonio Caponi: Dai dispiacere, dai dispiacere che avreta... Che avreta... Che avreta. Eh già, è femmina, è femminile. Che avreta perché... perché?
Peppino Caponi: Non so...
Antonio Caponi: Che "non so"?
Peppino Caponi: Perché che cosa?
Antonio Caponi: Perché che? Ohhhh, perché! Dai dispiacere che avreta perché! È aggettivo qualificativo, no?
Peppino Caponi: Io scrivo...
Antonio Caponi: Perché, dovete lasciare... Nostro nipote... Che gli zii, che siamo noi medesimo di persona... [Peppino si tampona la fronte] ...Ma che stai facendo 'na faticata? si asciuga il sudore... [Peppino sospira]...Che siamo noi medesimo di persona, vi mandano questo. [Mostrando la scatola contenente i soldi]
Peppino Caponi: Questo.
Antonio Caponi: Perché il giovanotto è studente che studia, che si deve prendere una laura...
Peppino Caponi: Laura.
Antonio Caponi: Laura... che deve tenere la testa al solito posto, cioè... sul collo. Punto, punto e virgola. Punto e un punto e virgola.
Peppino Caponi: Troppa roba..
Antonio Caponi: Salutà... lascia fare... dicono che noi siamo provinciali, siamo tirati. Salutandovi indistintamente. Salutandovi indistintamente... sbrigati!... Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi, che siamo noi... Questa, apri una parente... Apri una parente, dici: che siamo noi, i fratelli Caponi.
Peppino Caponi: Caponi...
Antonio Caponi: Hai aperto la parente? [Peppino annuisce] Chiudila!
Peppino Caponi: Ecco fatto...
Antonio Caponi: Volevi aggiungere qualcosa?
Peppino Caponi: [Mugugna qualcosa di incomprensibile] ...Senza nulla a pretendere, non c'è... non c'è bisogno...
Antonio Caponi: Mah, in data odierna.
Peppino Caponi: Be', quello poi si capisce.
Antonio Caponi: Vabbè, si capisce.
- Antonio Caponi: Escuseme.
Peppino Caponi: Ahi!
Antonio Caponi: E scansati... scusi lei è di qua?
Vigile: Dica!
Antonio Caponi: È di qua?
Vigile: Sì, be', sono di qua perché m'ha ciapà per un tedesco?
Antonio Caponi: Ah, è tedesco... te l'avevo detto io che era tedesco.
Peppino Caponi: E allora come si fa?
Antonio Caponi: Eh, ci parlo io.
Peppino Caponi: Perché tu parli?
Antonio Caponi: Oooh ho avuto un amico prigioniero in Germania, non mi interrompere se no perdo il filo. Dunque, excuse me...
Vigile: Se ghè?
Antonio Caponi: Bitte schön, noio...
Vigile: Se ghè?
Antonio Caponi: Ha capito!
Peppino Caponi: C'ha detto?
Antonio Caponi: Dopo ti spiego, noio volevàn, volevòn, savuàr, noio volevàn savuàr l'indiriss, ia?
Vigile: Eh, ma... bisogna che parliate l'italiano perché io non vi capisco.
Antonio Caponi: Ah, parla italiano.
Peppino Caponi: Complimenti!
Antonio Caponi: Complimenti, eh, bravo!
Vigile: Ma scusate, ma dove vi credevate di essere, siamo a Milano qua.
Antonio Caponi: Appunto lo so. Noi vogliamo sapere, per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare? Sa è una semplice informazione.
Vigile: Sentite...
Antonio Peppino [in coro]: Signorsì?
Vigile: ...se volete andare al manicomio.
Antonio Peppino [in coro]: Sìssignore?
Vigile: ...vi accompagno io! Ma guarda un po' che roba... Ma da dove venite voi? Dalla Val Brembana?
Antonio Caponi: Non ha capito una parola! - Marisa Florian: Voi siete sposata, vero?
Lucia Caponi: Sono vedova.
Marisa Florian: E quando vi siete sposata sapevate fare tutto?
Lucia Caponi: Ma noi eravamo nella stessa condizione.
Marisa Florian: E io chi credete che sia? Mio padre era un veterinario di paese, e lui [le mostra la foto di Gianni] presto sarà medico!
Lucia Caponi: Sarà medico se potrà studiare.
Marisa Florian: E dove volete che sia? A studiare! Se non studia, non lo voglio neppure vedere.
- Maître: Buonasera signori.
Antonio Caponi: Buonasera commendatore. [Inchinandosi]
Peppino Caponi: Commendatore. [Inchinandosi]
Antonio Caponi: Buonasera signor commendatore.
Maître: I signori desiderano?
Antonio Caponi: Ma, veramente, volevamo parlare con il cameriere.
Maître: Appunto, io sono il maître.
Peppino Caponi: C'ha detto? [Sottovoce]
Antonio Caponi: È un metro.
Peppino Caponi: Ah, un metro... Eh, se li porta bene i centimetri.
- Maître: Si affidino a me ... combinerò loro un servizio del quale non si scorderanno mai più. [si congeda]
Antonio Caponi: ... e questo ce lo fa il servizio, eh!
Peppino Caponi:[assentendo]... ci ha minacciato chiaramente!
- Antonio Caponi: Sant'Antonio... Sant'Antonio mio bello! Tu che sei un santo così misericordioso, tu che fai tredici grazie al giorno, fammene una: fa' che le signorine non vengano.
Ballerine [in coro]: Eccoci qua!
Antonio Caponi: Sant'Anto', io ti ringrazio, eh!
- Peppino Caponi: Lo scopo è stato raggiunto: la ragazza è stata liquidata.
Lucia Caponi: "Liquidata"...Le uniche parole che quella ragazza meritava non gliele avete sapute dire...
Citazioni su Totò, Peppino e la... malafemmina
modifica- Diventato ormai un film di culto, ricordato soprattutto per la scena della dettatura della lettera, in cui Totò e Peppino toccano vertici inarrivabili sul piano della sintonia scenica e dei tempi comici. (Orio Caldiron)
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