Nuccio Ordine

storico della letteratura, critico letterario e saggista italiano (1958-2023)

Nuccio Ordine (1958 – 2023), filosofo e docente italiano.

Citazioni

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  • [Su Giordano Bruno] L'esperienza umana e intellettuale del filosofo, infatti, testimonia che la conquista del sapere e il diritto alla parola è frutto di una battaglia quotidiana, di un rigoroso impegno, di un forte sacrificio. E proprio per difendere la sua filosofia dell'infinito e il suo amore disinteressato per la conoscenza, il Nolano non ha mai esitato a scontrarsi con potenti avversari nelle corti e nelle aule universitarie di molte città europee, rinunciando, volta per volta, a privilegi e a onori. Fino a concludere la sua esistenza, come la farfalla degli Eroici furori, nella luce di un rogo. Ma tra quelle fiamme, alimentate da una feroce intolleranza, Bruno, da uomo libero, ha scritto una delle pagine più eloquenti della sua filosofia.[1]

Introduzione a Giordano Bruno, Opere italiane

De Agostini libri, 2013

  • Il Candelaio si presenta così come una commedia filosofica, mentre i dialoghi mettono in scena qua e là una filosofia in commedia. In entrambi i casi, il Nolano fa deflagrare gli elementi costitutivi del genere. (p. 28)
  • [Su De la causa, principio et uno] La filosofia, nella sua massima espressione, si concretizza proprio in questa ricerca dell'Uno, in questa contemplazione della natura, in questo sforzo di cogliere l'invisibile nel visibile, l'unità nella molteplicità. (p. 81)
  • [Su Spaccio de la bestia trionfante] In queste splendide pagine, Bruno esprime una visione della religione diametralmente opposta a quella sostenuta dalla teologia protestante. Per Lutero e Calvino il rapporto tra uomo e Dio si materializza in un legame individuale fondato solo ed esclusivamente sulla fede. E finanche le Leggi, che nella visione veterotestamentaria sanzionavano il contratto tra humanitas e divinitas, non garantiscono più la salvezza. Tutto ciò che riguarda l'orizzonte mondano viene escluso, espunto, neutralizzato. [...] Bruno capisce con chiarezza le conseguenza funeste che la dottrina della sola fide può avere sulla società: svalorizzare le opere e l'etica, ma anche la ragione e le scienze speculative, non incoraggia certamente gli uomini ad intraprendere la durissima strada del riscatto dalla feritas. (pp. 104-105)
  • Non c'è da meravigliarsi, quindi, se del Nolano nel corso dei secoli è stato detto tutto e il contrario di tutto. Campione della magia e dell'esoterismo, per alcuni. Precursore della scienza moderna, per altri. Fautore dell'oscurantismo o sostenitore dei grandi temi della modernità (tolleranza, modernità dei saperi, relativismo, dialogo, infinitismo). Un pensiero, insomma, che per la sua complessità e per la sua capacità di usare consapevolmente in maniera «impropria» culture e filosofie, spostando continuamente i concetti in un ambito «estraneo» alla loro tradizionale appartenenza, ha finito per incoraggiare sempre nuove letture e nuovi cicli interpretativi, non senza però attirare su di sé anche insofferenze e antipatie. (p. 188)
  1. Da Ma Bruno non era una spia, Corriere della Sera, 9 gennaio 2004.

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