Nola
comune italiano della città metropolitana di Napoli
Citazioni sulla città di Nola e i nolani.
- [I Nolani] Amavano la filosofia, le lettere, le belle arti e la mercatura, alla quale non pochi fra i più cospicui cittadini andavano debitori della loro fortuna. Si piacevano del dire ornato e senza rusticità e delle belle maniere. Coltivavano in modo speciale l'agronomia, come ci fanno testimonianza gli strumenti rurali che con molta maestria si fabbricavano in Nola. Vestivano con eleganza, vivevano lautamente, esercitavano con larghezza la ospitalità, le donne facevano pompa di collane e di gemme preziose, le case erano addobbate con gusto. La loro conversazione arguta, sarcastica e forse più sciolta, die non si convenisse, ricordava ad un tempo e la origine greca e la breve distanza che separava l'agro nolano dalla culla delle favole atellane. Nella celebrazione de' matrimonii, negli spettacoli, nelle feste popolari e persino nei riti religiosi mantenevansi gagliardi gli usi antichi. Per lo che in Nola, più che nelle altre città della Magna Grecia, sentivasi potente l'alito e l'influsso della civiltà greco-latina. (Domenico Berti)
- Il cielo di Nola, i suoi colli, i suoi campi, la festività degli abitanti sono le prime e non più cancellate reminiscenze della sua infanzia [di Giordano Bruno]. Egli ama svisceratamente questa sua terra natale, e non rifinisce di lodarla sempreché gli viene in concio di favellarne. (Domenico Berti)
- [Al viceré di Napoli] Io ebbi ardir raccomandarvi Nola, | Che stava allor, come in catene servo: | Ed ebbe alcun vigor la mia parola. (Luigi Tansillo)
- Italia, Napoli, Nola; quella regione gradita dal Cielo, e posta insieme talvolta a capo e destra di questo globo, governatrice e dominatrice de l'altre generazioni, e sempre da noi et altri stimata maestra e madre di tutte le virtudi, discipline et umanitadi. (Giordano Bruno)
- La terra di Nola, su cui si riversarono le ceneri del Vesuvio, è una delle più fertili del mondo. Oltre che di prodotti agricoli, però, essa è ricca di reperti archeologici: ne sono forniti moltissimi musei, italiani e stranieri. Terra molto generosa, dunque, che dispensa cibi e cultura. Ma Nola, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, ha sempre prodotto caratteri forti e indomiti. (Anacleto Verrecchia)
- Mio Padre a Nola, io a Venosa nacqui, | L'una origin mi diè, l'altra la cuna, | E che ne' versi miei talor non tacqui. | È nobil patria l'una e l'altra; e l'una | E l'altra un tempo fu possente e grande; | Ma così regge il mondo la fortuna. (Luigi Tansillo)
- Non reca [...] meraviglia se il soggiorno di Nola potesse tornare graditissimo in sul finire del secolo decimoquinto al Pontano, al Valla (Lorenzo), all'Attaldo, al Caracciolo, ad Aurelio Biennato, al Galateo e più tardi al Tansìllo, e a più altri valorosi cultori della filosofia e delle lettere. Il solo Sannazzaro dopo avervi fatta breve dimora ripartivasene sdegnato e la accusava di avere rifiutata l'acqua a Virgilio. (Domenico Berti)
- Non si possono leggere i diplomi degli ultimi sovrani aragonesi e de' primi viceré spagnoli senza che l'attenzione si fermi su Nola, a cagione delle chiare e memorande imprese da questa compite. (Vincenzo Spampanato)
- Ricca di storia millenaria, Nola si estende a nord-est del Vesuvio e ai piedi del monte Cicala. Il 19 agosto del 14 d.C. vi morì Ottaviano Augusto, il cui monumento sorge nel centro della città. (Anacleto Verrecchia)